Bella, bella, bella … come non ricordavo! Dritta e senza “fronzoli”: prima per piloni votivi e “miande” segnate dal tempo; poi per la ripida cresta ove la traccia si dipana certa e sicura a dispetto della verticalità degli infidi prati, “a tiro” delle vuote orbite delle Alpi di Bellavarda, mute sentinelle in affaccio sul vallone. Peccato per la nuvolaglia precocemente estiva che ha offuscato il panorama di eccellenza sulle Graie dopo solo 10’ dall’arrivo in vetta, di cui, fortunatamente, buona parte già assaporato durante la ripida e redditizia salita. Sentiero praticamente sgombro da neve anche in quel paio di punti critici (traverso) posti poco al di sotto della cresta terminale. Oggi in allegra compagnia degli sky runner Davide & Zamira in assetto “plaisir”.