Da Prato Maslino 1627 m, seguendo le varie piste sterrate o tagliando attraverso i prati fra baite e villette, ci si porta al margine nord-ovest dell’alpeggio dove inizia una bella mulattiera nel bosco. La si segue a saliscendi mentre con un lungo mezzacosta si porta oltre lo sperone del Dosso di Piviana. Tralasciata a sinistra una deviazione per Gaggio di Monastero, si inizia a salire finché, fuori dall’abetaia, si raggiunge il vallone-alpeggio di Vignone 1991 m. (presenza di due baite-bivacco con chiave a disposizione. Ospitalità di emergenza, molto essenziale). Il sentiero, più stretto ma sempre ben evidente, risale fino ad una valletta sospesa che non si nota dal basso, dove troviamo le poche baite di Baric 2261 m. Al bivio appena sopra l’alpeggio, si devia a sinistra seguendo le indicazioni per il Lago di Scermendone e, arrivati al bivio successivo a 2420 m. dove il panorama si apre (palina segnaletica), si seguono gli ometti a destra in direzione della ben evidente Cima Vignone che si raggiunge in breve. Tornati al bivio, si seguono in mezzacosta i bolli bianco rossi in direzione del Lago di Scermendone: questo tratto è privo di sentiero per cui non bisogna perdere i segni di vernice. Il percorso a saliscendi finisce poi per scendere decisamente fino ad arrivare al lago che merita una sosta. Dal lago si segue per un tratto l’evidente sentiero, per poi deviare a destra seguendo il corso del torrentello e cominciando a salire in direzione della cresta tra la Cima Vignone ed il Pizzo Bello. La cima di quest’ultimo è ben visibile e presto appare anche il segnavia posto sul colletto dove comincia la cresta di salita a sinistra: tracce di sentiero fra i sassi salgono ad un ripiano erboso che precede le roccette terminali. La vetta è formata da tre punti culminanti collegati da crestine sassose: le cime ovest ed est ospitano ometti di pietre e la cima centrale – di poco più elevata 2743 m – è caratterizzata da una piccola croce con targa del CAI Berbenno.
Tornati al colletto, si scende a sinistra nella conca (segni bianco rossi ed ometti) fino ad incrociare il sentiero che conduce a Baric. Da qui a ritroso fino a Prato Maslino.