Il Piz Belvair è una delle montagne più note e frequentate della Valle Engadina sia per la facilità del percorso, che per il notevole contesto ambientale dove ci si trova, oltre al favoloso panorama che si può ammirare dalla cima. La salita è quasi sempre sicura ed è fattibile anche con abbondante innevamento, solo il costolone che porta all’Alp Belvair e il ripido pendio triangolare che conduce all’anticima richiedono attenzione e capacità di valutazione delle condizioni del manto nevoso. L’esposizione rivolta a Sud ed il fatto che sia soleggiata già di primo mattino fa sì che questa montagna sia spesso in buone condizioni, con neve assestata e portante. Con neve molto dura e/o ghiacciata il pendio triangolare che porta all’anticima potrebbe richiedere l’utilizzo di piccozza e ramponi. In condizioni di buona visibiltà non ci sono problemi di orientamento, in quanto ci sono molti cartelli indicatori ed è quasi sempre presente una traccia piuttosto marcata dal parcheggio alla cima. Normalmente si compie questa salita tra dicembre e aprile.
Avvicinamento
da Lecco si segue la SS36 che oltrepassa in successione i centri di Mandello Lario, Varenna, Bellano, Dervio fino a raggiungere Colico, si prosegue ancora per un breve tratto fino ad incrociare la diramazione di sinistra (indicazione per Chiavenna e il confine di Stato, direzione Saint Moritz). Si tralascia la SS38 che prosegue verso Morbegno e Sondrio e si continua lungo la SS36 verso la Val Chiavenna. Si superano in successione i centri abitati di Verceia, Novate Mezzola, Somaggia, Prata Camportaccio raggiungendo quindi Chiavenna. Qui troviamo un’altra diramazione. Abbandonata a sinistra la SS36 che porta al Passo dello Spluga, si volge a destra lungo la SS37 ed il vicino Confine di Stato (indicazioni per Bregaglia e il Passo Maloja). Entrati in territorio elvetico, si raggiunge prima Bregaglia, per risalire al Maloja dove si apre la Valle Engadina. Proseguendo nella valle, superato prima Sils, e successivamente Silvaplana (statale 3). Trascurate altre diramazioni, si prosegue verso Saint Moritz e quindi Celerina (statale 27), trascurata la deviazione a destra per Pontresina, si continua sinistra in direzione Samedan, oltrepassandolo e ragiungendo La Punt Chamues e quindi Madulain. Si devia a sinistra entrando nel centro del paese, raggiungendo in breve la stazione del trenino della Ferrovia Retica con annesso un grande parcheggio (127 km da Lecco).
Descrizione
Dalla stazione ferroviaria di Madulain si raggiunge il vicino parcheggio, imboccando una stradina a sinistra seguendola per un breve tratto, si oltrepassa un passaggio a livello, e si sale direttamente tra alcune stalle tenendo il margine sinistro dei prati. Dopo circa duecento metri di raggiunge una specie di pianoro, dove il sentiero (o le tracce nella neve) piega a destra, attraversando su terreno aperto con alcune serpentine il costone fino a raggiungere il tracciato di una stradina forestale. Entrati in un bel bosco di larici si segue integralmente la pista forestale (oppure abbreviarla con alcune scorciatoie) fino a raggiungere il limite superiore della vegetazione. Trascurata una stradina a destra che porta in Val Bos-chetta, si prosegue a sinistra lungo la stradina (presenti vari cartelli indicatori, indicazioni per la Chamanna Es-cha, rifugio del CAS, e l’Alpe Es-Cha Dadour) fino a raggiungere la costruzione dell’Alpe Es-Cha Dadour a quota 2063 m. Qui si deve abbandonare il tracciato della stradina che prosegue a sinistra nel bosco per risalire a destra lungo un costone, con tratti abbastanza ripidi, fino a raggiungere il grande alpeggio dell’Alp Belvair 2262 m.
Dall’alpeggio si prosegue direttamente a sinistra lungo l’uniforme pendio del crestone Sud del Piz Belvair, raggiunto il filo dell’ampia dorsale, per alcuni dossi e avvallamenti si raggiunge la base del ripido pendio triangolare che costituisce l’anticima del Belvair. Questo tratto, di 100 m di dislivello è piuttosto ripido (richiede neve assestata ed in buone condizioni) si risale direttamente o con una serie di serpentine, fino a raggiungere il dosso dell’anticima, da qui la cresta diventa meno ripida, e con una ultima rampa si raggiunge l’ampia cima del Piz Belvair, indicata da un semplice ometto di pietre. (ore 3.30/4.00 indicative da Madulain). In discesa si segue lo stesso percorso di salita, con la possibilità di scendere direttamente in alcuni tratti e accorciare il percorso della stradina.
- Cartografia:
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CNS foglio 1237 – Albulapass - scala 1:25.000; CNS foglio 258S - Bergün/Bravuogn - scala 1:50.000
Ultima revisione 17/02/2019
Autori:
titty79
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ste_6962