Dal parcheggio de Le Cugnon seguire le indicazioni per il Refuge de Tre la Tete. Vi sono diverse varianti al sentiero; i tempi di salita dovrebbero essere pressoché uguali. Dal Rifugio di Tre la Tete il sentiero per il Refuge des Conscrits (Sempre segnalato con numerosi bolli e frecce di colore blu) segue il fianco sinistro della valle in cui ci si immette. La valle è caratterizzata dalla presenza sul fondo del lungo ghiacciaio di Tre la Tete, ricoperto di detriti nella pare bassa.
ll sentiero inizia risalendo con ripidi tornanti ben marcati e qualche primo tratto di corde fisse, poi con vari saliscendi si arriva a superare una seconda parte di corde fisse, oltre la quale si perdono 100 metri abbondanti di dislivello.
Ancora un pò di sali-scendi e finalmente si arriva al famoso ponte tibetano. Questo, pur non presentando alcuna difficoltà tecnica, può comunque stimolare apprensione nell’attraversamento in funzione della sua lunghezza e del fatto che comunque si avvertono delle oscillazioni percorrendolo.
Superato il ponte tibetano si risalgono circa 200 mt di dislivello fino a giungere al Refuge des Conscrits, visibile nell’ultima pare di percorso.
Il giorno successivo si risale dritti verso l’Aguille de la Bérangère, tralasciando l’evidente traccia in falsopiano che, pochi metri sopra il rifugio, porta in direzione del ghiacciaio di Tre la Tete. E’ consigliabile visionare il bivio la sera precedente.
La salita si svolge in buona parte nella sede di un ex ghiacciaio, con la particolarità di essere strutturata da barre rocciose che scendono verticalmente verso il rifugio. Questo terreno roccioso, mai inclinato, ma con piccoli salti rocciosi, può creare delle difficoltà di orientamento al buio o con nebbia; radi ometti, che si ritrovano solo con ottima visibilità.
Sopra i 2900 metri non vi sono più ometti e si incontra una zona dove apparentemente le rocce si inclinano maggiormente e vi sono diversi ruscelletti.
Questo passaggio si supera sempre con percorso libero, sapendo che sopra questa piccola balza si trova a destra il corpo principale del ghiacciaio della Bérangère, mentre a sinistra una lingua laterale dello stesso. Il ghiacciaio non presenta crepacci visibili, anche se dalle zone sottostanti si possono intuire delle profondità a di sotto della superficie glaciale. Si incontra a 3000-3100 metri
Percorrendo entrambi i lembi del ghiacciaio, oppure evitandoli parzialmente attraverso facili roccette/ghiaioni centrali, si giunge alla base del pendio finale, a quota 3200 circa.
Da quì è possibile:
– risalire il pendio nevoso (30 max 35°) che si insinua attraverso un ampio canale verso la cresta della montagna; abbandonarlo quando si è sotto la verticale della cima e raggiungere la stessa attraverso libero percorso tra facili roccette (I – II grado max), sporche però di detriti.
– seguire la cresta Ovest, facile (I grado max) fino a giungere sulla cresta vera e propria della montagna.Da quì se si vuole proseguire per cresta vi è un passaggio esposto, altrimenti è possibile ricongiungersi all’altro percorso di salita. In stagione avanza ta si può percorrere tutto su roccia senza utilizzare i ramponi.
Discesa per la via di salita.
- Cartografia:
- Carta IGC 1:25000