Non sottovalutarlo, bisogna scalarlo tutto e gli spit sebbene presenti sono distanziati. I primi 3 tiri sono piu di "placca" , poi cominciano le lame e le fessure.
L'ultimo tiro è veramente entusiasmante, partenza su placca delicata V+ e poi verticale con lame di IV+ da proteggere.
In qualche caso utilizzare qualche friend medio-piccolo, utili i cordini per proteggersi su spuntoni.
Avvicinamento: dal rifugio prendere la traccia che scende nella pietraia, in direzione della falesia di fronte al rifugio, poi andare verso sinistra per aggirare la paretina, fino a trovare il sentierino che sale e poi tracce fino ad un colletto alla base dell'evidente spigolone della parete. (0h30/0h45)
Riporto la corretta relazione stilata dalla Scuola Guido della Torre:
Lunghezza 1, IV+: dalla sosta traversare a destra sotto uno strapiombino, fino ad arrivare all’inizio della placcosa parete, quindi prendere verticalmente su placca abbastanza liscia ma adagiata e arrivare in sosta legg. a sinistra (un paio di chiodi).
Lunghezza 2, IV+: prendere verticalmente la parete fino ad un primo chiodo, quindi due possibilità:
1.dal chiodo traversare a destra fino ad un chiodo vecchio dietro uno spigolino, poco visibile e da questo prendere dritti su rocce più articolate (possibilità di rinviare uno spit più in alto a sinistra, allungando molto il rinvio). Continuare su rocce articolate scegliendo l’itinerario più logico, fino ad arrivare in sosta;
2.dal primo chiodo non attraversare verso destra ma andare dritti verso lo spit (quello rinviabile con la 1a possibilità allungando il rinvio), quindi attraversare a destra e proseguire come per la prima possibilità (soluzione non provata).
Lunghezza 3, V: continuare sul filo dello spigolo, con arrampicata inizialmente più sostenuta e tecnica, fino alla sosta alla destra di un grande diedro.
Lunghezza 4, IV: non salire per il diedro strapiombante a sinistra, ma prendere la placca fessurata a destra, fino ad un ottimo terrazzino.
Lunghezza 5, III: prendere ancora il filo dello spigolo, su splendide lame articolate (attenzione però alle lame mobili).
Lunghezza 6, III: ancora sul filo dello spigolo, a sinistra di una impressionante placca liscia, ben visibile anche dal rifugio. Arrampicata molto divertente su lame (attenzione però alle lame mobili).
Lunghezza 7, III: ancora sullo spigolo, sempre con bella e facile arrampicata.
Lunghezza 8, V+: salire le facili rocce sopra la sosta, quindi andare sul filo dello spigolo, a destra del facile canale, con arrampicata abbastanza impegnativa inizialmente. Raggiungere poi su rocce più facili una comoda sosta alla base di una placca.
Lunghezza 9, V+ all’inizio: salire la placca (all’inizio chiodo vecchio), fino ad una lama rovescia sotto la quale c’è un buon appoggio per i piedi su cui bisogna alzarsi con movimento delicato. Da qui ci si alza ancora su rocce più facili, si aggira a destra una cuspide, si traversa ad un altro terrazzino (esposto) e si prende per una nuova placca con fessura-diedro, fino ad un nuovo terrazzino alla base di una nuova placca.
Lunghezza 10, IV+, passo di V+: salire dritti su una placchettina ostica (passo di V+), quindi prendere le lame-fessure sovrastanti, arrivare ad una zona che permette facilmente di attraversare a destra a fessure-lame più articolate e seguirle fino alla sosta finale. Tiro splendido.
Lunghezza 11, II: procedere assicurati od in conserva su terreno facile, andando verso sinistra alla croce di vetta. Attenzione, lunghezza di circa 100 mt, eventualmente fare sicura intermedia su spuntone.
Discesa:
a piedi sul versante nord (bolli bianco-blu) con tratti attrezzati, tenendo la destra a raggiungere con breve risalita il colletto che accede al versante sud, per scendere (cavo di acciaio e gradini di ferro) fino alla base delle rocce sotto il colletto; da qui sentiero su pietraia ben marcato a bolli bianco-blu fino al rifugio.