- Accesso stradale
- Come da descrizione dell'itinerario. Tempo di avvicinamento confermato in 1 ora e 15 minuti su ottimo sentiero. Il guado, a seconda della portata dell'acqua può portare qualche problema, ma nel punto dove siamo passati noi fa un pò di metri in orizzontale su sassi e dovrebbe essere quasi sempre guadabile.
La via è ben chiodata e l’ambiente circostante molto bello, tuttavia la differenza di qualità della roccia da un tiro all’altro non permette di dare un giudizio troppo positivo.
L1 (6a+): bella sveglia e il tiro di per sé è molto bello, tutto con prese rovesce e svase, tuttavia rimane il neo dell’uscita in sosta con ribaltamento da strapiombino su terriccio e pietre scagliose.
L2 (5c): il diedro canale non è male, ma ha tante pietre che muovono e c’è un passaggio che bisogna tirarsi fuori da un paio di cespugli …
L3 (5a): tiro di trasferimento su piccoli risalti e pietrisco
L4 (6a): tiro molto bello su roccia buona. Il 6a è massimo un passo, perchè ci sono ottime tacchette ovunque
L5 (5c): tiro da dimenticare. Parte su roccette rotte, per finire in pietrame mobile. Quando si raddrizza di nuovo su una sequenza di muri verticali muove quasi tutto e anche roba grossa. Gli ultimi metri per arrivare in sosta con la corda che tira non poco bisogna muoversi con massima delicatezza (tanta attenzione anche nelle doppie su cui si è riuscita pure ad incastrare la corda!)
L6 (6b): la vera perla di questa via. Tiro stupendo. Roccia quasi ottima e tiro bello tonico con passo di 6b pieno, molto aleatorio, pochi metri prima di arrivare in catena.
Nel suo complesso un giro lo può meritare, ma sicuramente non la metterei tra le vie da ripetere … Peccato che l’unico tiro veramente super sia L6.
Sempre in compagnia dell’inossidabile Edo che supera con disinvoltura i gradi più tosti. Io mi sono cimentato invece con il pietrame mobile … dove, modestamente, ho tanta esperienza 🙂