…grazie a Strisulina che ieri non c’era ma ospita la mia descrizione.
usati ramponi per attraversare quel che rimane del ghiacciaio della bessanese.
Soste quasi nuove e molto solide, ma la conformazione della cresta rende molto “pesante” lo scorrimento delle corde soprattutto dopo una ventina di metri.
meglio secondo noi fare tiri un po’ piu brevi oppure lunghi tratti in conserva che soprattutto nei tratti facili permettono di risparmiare tempo.
Effettuate due doppie su cordini e fettucce all’apparenza in buono stato: la prima per scendere dal segnale rey alla cengia sottostante (lato italiano) e la seconda dal segnale baretti sul colletto sottostante (molto “aerea”)
alcuni comodi nevai sulla strada del ritorno (via normale) rendono più veloce il rientro.
che dire? bellissimo tutto! un mare di nubi nella pianura e tutta la salita con la schiena al sole e roccia tiepida.
Ambiente severo e solitudine d’altri tempi
Grazie a Walter per la compagnia e al gestore del Gastaldi per la gentilezza e il genepi.