Escursione con gli amici del C.A.I. di Candiolo
La salita pur non essendo molto difficile presenta alcuni passaggi delicati a partire dalla base del canale. Attenzione dopo il colle d’Arnas, scendere di circa 200 metri e risalire il pendio detritico sulla destra, in corrispondenza di un grosso masso (tacca rossa e gialla); noi avevamo sbagliato scendento di altri 150 metri.
Arrivati alla base del canale, consiglio di salire per le roccette alla dx del canale nevoso e non infilarsi nel canale detritico di dx, che risulta essere molto franoso e pericoloso per la caduta di pietre.
La cresta risulta aerea il alcuni tratti dove è sconsigliabile percorrerla con roccia bagnata.
Dopo la paretina di 25 metri, la salita non presenta particolari problemi fino al segnale Tonini.
Per la salita al segnale Baretti dopo aver raggiunto l’intaglio tra i due segnali, seguire la cengia esposta che taglia a mezzacosta il versante francese, poi proseguire in cresta, molto aerea.
Per la discesa, corda doppia quasi obbligatoria nel tratto della paretina, (aggiunto un cordino sulla sosta) dove in salita non abbiamo visto il chiodo di assicurazione a metà parete.
Escursione lunga anche nel ritorno, dove si perde un po’ di tempo nelle manovre di corda e nel
risalire il colle d’Arnas.
Raggiunta la cima, tutte le fatiche vengono ripagate dal panorama grandioso e dalla soddisfazione di aver raggiunto la vetta simbolo delle Valli di Lanzo.