Gita in ottime condizioni, considerando i terreni su cui si svolge. Partenza intorno alle sei dal rifugio, sudata fino al colle d’Arnas attraversando alcuni nevai già morbidi nonostante l’ora. Discesa su sfasciumi sul ghiacciaio (verso Punta Maria già discretamente scoperto) e risalita per la parte più brutta dell’intero percorso: il pendio detritico e franoso sulla dx che permette di raggiungere il lungo traverso che costeggia le Rocce Pareis. Una volta risalito nevai continui (al mattino necessari i ramponi, no picca) fino alla traccia sulla morena dove si possono abbandonare picca e ramponi. Salito per errore mio il penultimo canale (quello più sfasciumoso, quello corretto è il terzultimo: quello ripido e molto incassato, abbiamo fatto un grosso ometto all’imbocco). Poi tutto pulito e facendo attenzione nei due punti più esposti, dove sono presenti comunque anelli per assicurarsi, fino alla paretina. Salita e recuperati i compagni utilizzando la sosta, a quattro zampe fino in vetta. Vento forte e panorama aperto in ogni direzione. Discesa sullo stesso percorso sfruttando le corde per una doppia (2x30m, dovrebbe essere sufficiente una da 50/55) e, superati i tratti esposti, imboccato il canale giusto. Neve ancora portante sul traverso, scivoloso il pendio di sfasciume come anche quello di risalita al colle, poi tanta pazienza e rientro alle auto passando dal rifugio. Gita mooolto lunga, non tanto per lo sviluppo quanto per i terreni che si affrontano.
Più che una gita un viaggio… fatto con Enrico e Luca. Grazie alle preziose informazioni date dal gestore del rifugio, buon trattamento presso lo stesso. Saluti ai due coriesi con cui abbiamo fatto cena (complimenti!) e a Piero della Ribaldone in zona per il corso di alpinismo.