- Accesso stradale
- Si arriva a Pattemouche
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Va beh, due stelle sono un po’ strette, facciamo due e mezza…E non tengono conto dell’ambiente, davvero pittoresco, solitario, selvaggio.. Per cio’ che riguarda la neve: la parte a monte del rifugio Troncea e fin dopo San Martino è al suo limite stagionale con diversi gavage (mal esposto). In aggiunta a cio’, i due ripidi dossi sopra San Martino sono veramente ripidi…Ragione per cui ho aggirato il primo in un vallone a sinistra, salendo, da San Martino: ci ho messo un po’ di tempo per trovare un canalone plausibile, ripido anche li’. Sul secondo non c’era scelta: dopo un fallito tentativo coi rampant, ramponi ai piedi e sci in spalle (almeno per me e cosi’, scusate;). Dopo spiana (ma non troppo), bell’anfiteatro. Superati senza grosse difficoltà i pendii terminali, mi son fermato sula vetta “sciistica”, circa 20 m più giù della vetta vera e propria, protetta da un gendarme in cresta (ed era tardi). Tra l’altro, un saluto alla coppia (unici altri ski alp oggi), che ha invece agirato il gendarme finale senza problemi, chapeau:) Discesa (tardi, alle 12:20, non dai dossi ripidi, ma su pendii piu’ tranquilli, lato Ghinivert – l’avessi saputo in salita…): bella la parte alta, già parecchio marcia dai 2500 in giu’, crosta nel boschetto, molto marcia sui pendii a monte del Rifugio Troncea, buona (pressata) sula pista da fondo, ma li’ non si curva piu’;) A’ la prochaine…