- Accesso stradale
- ok
raggiunto Tignet alle 23,30 di sabato e dormito in auto per portarmi avanti coi lavori. Salita pian piano dovendo dosare le forze da distribuire lungo tutta la giornata. Incontro ravvicinato sul sentiero con una bellissima volpe. Tutto ok fino a dove si lascia il sentiero e poi gran lavoro a reperire ometti e frecce verdi (su licheni verdi..) nel versante ancora in ombra… Raggiunto il bivacco che mi sembrava già di averne abbastanza e ho incontrato la banda Bubbolotti & Gigiu66 di ritorno dalla cima, dal momento che avevano pernottato in bivacco (beati loro…). Chiesto lumi circa il superamento del torrione a monte del rifugio, ma nonostante le precise indicazioni fornite, sono riuscita a ravanare assai prima di trovare un varco che fosse alla mia portata. In qualche modo sono riuscita a salire, piazzandomi un paio di microometti ad uso personale che mi sono tornati utili durante la discesa. Panorama indescrivibile dalla cima, tanto che mi sono fermata quasi un’ora affinchè mi si fissasse in modo permanente sulle retine… Ridisceso il torrione con le dovute cautele, raggiunto il bivacco e rimasta ancora un bel po’ perchè era quasi un peccato venir via da lassù. Ripreso la lunga e laboriosa discesa, facilitata questa volta dalle peste fresche lasciate dai miei amici, comunque con molta calma e senza fretta, per non stancare troppo caviglie e ginocchia (tengo una certa età). Mi sono fermata ancora a lungo alla Casa di Caccia a quota 2571 perchè era troppo bello non avere fretta per tornare. Raggiaunto l’auto alle 19,30 suonate e deciso di pernottare ancora in Valsavarenche, pensando di fare ancora una gita oggi. Ma stamattina sono stata svegliata da una sottile pioggerellina e sono rientrata senza far tante storie.
Un caro saluto a Annalisa, Luigi, Stefano e Signora.