- Accesso stradale
- affollamento nei pressi dell'imbocco del sentiero 3.
Partenza da Alagna, all’inizio del sentiero 3 che porta all’amena frazione di Otro. Lungo accesso al bivacco (3,30-4h), posto su uno sperone roccioso prospiciente un laghetto. Sentiero non evidente in corrispondenza delle ultime baite (salutato cani, capre, mucche, un micino tigrato grigio e 5 asini): noi abbiamo seguito il sentiero per la graziosa chiesetta tardo barocca (1734) e poi compiuto uno sgradevolissimo-lungo traverso ascendente tra balze rocciose ed ortiche ad altezza d’uomo per la baita quota 2100(il sentiero corre invece molto più in basso, nella valletta dove scorre il rio). Alla completa e fedele relazione di il.bruno aggiungo che la cresta fino alla P. di Nescio è di roccia ottima ed i passi esposti sono pochini (infatti tempo di percorrenza inferiore alla metà delle 4.30h), nulla a che vedere con il vuoto ogni dove da lì in poi fino alla cima, con terreno peggiore, assai delicato (terriccio, ghiaino, pietre mobili, tenendosi sempre lato E, a meno che si voglia seguire fedelissimamente la cresta: vari torrrioni, IV, V e più). Nessun tratto tranne forse un paio supera singolarmente la difficoltà AD-, ma una quotazione complessiva, per lunghezza e costante concentrazione richiesta, per me vale AD+ (se Cresta Sella al Lyskamm è PD+ e P. Garin, molto più corta, è AD-).
Meteo perfetto, vento nullo, cresta asciutta. Panorami giustamente famosi. Impressionante il vuoto lato E tra le due punte (berretta del vescovo) del Corno. Ancora quasi del tutto ghiacciato (!) il piccolo lago Verde. Via normale in discesa per S. Antonio ripida, insidiosa, sgradevole ed eterna (sentiero 2 che passa per i due bellissimi laghi Nero e Bianco e il rif. Carestia). Ginocchia e alluci sofferenti. Esattamente come descritto: splendidamente selvaggio e isolato.