Un altro sogno che si avvera così in fretta da non sembrare vero… Quando si vede il pilastro dall’autostrada sembra lontanissimo e inarrivabile ma invece pian piano ci si avvicina sempre più fino a ritrovarsi alle sei del mattino in equilibrio su una cengia a mettersi le scarpette e iniziare la scalata con la cima del pilastro già infuocata dal sole. Ma andiamo in ordine:
Siamo partiti direttamente dal Monzino all’una di notte insieme ad una guida che andava a fare l’innominata col cliente, necessario partire presto per trovare rigelo specie quando si attraversa il ghiacciaio che è abbastanza crepacciato e con qualche ponte da fare attenzione. Per ora si riesce ancora a tagliare bassi il ghiacciaio bypassando i bivacchi eccles e relativa doppia (con un risparmio di un’ora e mezza) passando sotto un muro di seracchi e un paio di ponti per ora ancora buoni. Più in avanti con la stagione sarà obbligato il passaggio dagli eccles e consiglio di portarsi una fissa da lasciare per il rientro visto che la terminale è già parecchio aperta e al ritorno la neve è molto molle, noi ce l’avevamo ma alla fine siamo riusciti a passar bassi. L’attacco si individua senza problemi e appena sopra la neve c’è un comodo terrazzino per cambiarsi. Soste ottime a spit e tiri abbastanza lunghi, avevamo una serie e mezza di friend e non li ho rimpianti! Sui tiri facili non si corre come si penserebbe ma si scala sempre, specie gli ultimi tre quattro tiri che avevano un po di ghiaccio nelle fessure (si passa comunque). Dalla cima ci siamo calati in doppia anche se sarebbe stato bello andare sul bianco vista la fatica già fatta ma impegni dei soci e meteo non ci avrebbero concesso un giorno in più. Scesi con calma per aspettare si raffreddasse il ghiacciaio ma si sfondava comunque sino al ginocchio a tratti, siamo riusciti di nuovo a passare sotto gli eccles e in 3/4 punti mi è sprofondata la gamba nei crepacci, occhio.
Encomio per il rifugio monzino ed il suo gestore super disponibile e che si fa in quattro pur di darti tutte le informazioni sulle vie, al ritorno ci ha persino lasciato un cestino con cibaria e coca cola. Merita veramente fermarsi una notte al rifugio in cui si mangia e dorme benissimo. Pensare che mentre ci binocolava si è pure accorto che al terzo tiro eravamo andati troppo a destra!
Relazioni
Consiglio lo schizzo di Batoux, quello di Piola tiene conto anche delle soste a chiodi ma va comunque abbastanza bene, sconsigliato quello di bassanini su Alp, neanche fatta la via la riconosco!
Con marco e andrea conosciuto sul momento super forti!