Partiti direttamente con il trenino a cremagliera da Le Fayet, consigliato per non cambiare con la funivia di Les Houches.
Ascensione eseguita in tre giorni, per un buon adattamento alla quota.
Primo giorno pernottamento al Refuge Tete Rousse, discreto come abitabilità. Secondo giorno, al caotico Refuge Du Gouter con alpinisti e zaini ovunque, dove si aspettano le due di mattina per la colazione e successiva ascensione al Monte Bianco.
La parte più delicata della salita è il passaggio del Gran Couloir, dove nelle ore più fredde punti di ghiaccio vivo, obbligo ramponi, “vietato scivolare” e nelle ore più calde un continuo colatoio di pietre, “vietato soffermarsi più del dovuto”.
Condizioni della via ottime, nessun crepaccio. Meteo buono, molto vento sulla cresta delle Bosses che rende la salita più difficile di quello che è.
In vetta, una bella soddisfazione arrivare sul tetto d’Europa, montagne ovunque, si vede tutto. Il tempo di due foto e via per la lunga discesa che sembra non finire mai.