Possibilita di salire in seggiovia sino al Belvedere e di fermarsi a dormire al rifugio Zamboni Zappa spezzando in 2 gg l'itinerario.
Seguire le indicazioni per macugnaga. Parcheggiare nell'ampio parcheggio della seggiovia di Pecetto.
Dalla partenza della seggiovia direzione alpe burki, proseguire per il Belvedere e in seguito per rif. Zamboni Zappa. (sentiero frequentato e ben segnalato)
Giunti al rifugio proseguire sui prati dietro e individuare sulla sinistra un sentiero poco evidente che in direzione della punta Battisti sale dolcemente sino a una cappelletta a ridosso di un sasso (non visibile dal rifugio), proseguire su pietraia (ometti), e poi andare avati su sentiero ripido fino al colle Bortolon (circa 1h dal rifugio)
A questo punto prestare molta attenzione perchè l’itinerario comincia a svolgersi su tracce e tratti di cresta esposti.
Giunti al colle individuare una traccia a destra sull’altro versante che prima in leggera discesa e poi di nuovo in salita porta a una pietraia pianeggiante (1 corda fissa con spit).
Per giungere in cima alla punta Battisti, attraversare la breve pietraia fino all’attacco della cresta che inizialmente su percorso non obbligato risale su roccia buona e prosegue poi più obbligato per cresta (catene e scalette) fino alla madonnina di vetta. (II/III grado)
In alternativa attraversata la pietraia piegare verso sinistra lasciandosi sulla destra l’attacco della cresta raggiungendo la cima per traccia di sentiero poco evidente (attenzione con nebbia).
Dalla cima della punta Battisti proseguire per l’evidentissima cresta rocciosa fino al suo termine in corrispondenza dell’uscita del canalone Chiovenda, (possibilità di discesa verso la Zamboni) evidente canalone che sale da destra. (contollare la scala arrugginita sulla cresta prima di usarla ).
Finita la cresta rocciosa continuare su traccia verso sinistra aggirando la spalla del pizzo Bianco e proseguendo per nevai o pietraia (dipende dalla stagione) con percorso non obbligato ma logico proseguire in direzione della vetta. (1h dall’uscita del canalone Chiovenda).
Per la dicesa ci sono due possibilità: o seguendo a ritroso l’ultimo pezzo di salita e giunti all’imbocco del canalone Chiovenda scendere fino alla zamboni, oppure (più facile) scendere sul percorso di salita ma invece di girare dietro alla spalla puntare dritto verso il pizzo nero scendendo per pietraia o nevai (in base alla stagione), giunti al colletto scendere a sinistra per sentiero fino ai piani alti di rosareccio (vecchia stazione funivia), proseguendo di nuovo verso il basso fino all’alpe Burki e poi Pecetto.
Attrezzatura: eventuale imbrago e corda per la cresta, ramponi (in base alla stagione) per la parte alta e per la discesa dal canalone chiovenda.
Tempi: a buon passo calcolare 5 ore da Pecetto e almeno 3 ore per scendere sia dal canalone Chiovenda che da rosareccio.
Possibilita di fuga per maltempo: 1. dalla cima della punta Battisti andare verso il pizzo Bianco per pochi metri e scendere per traccia verso sinistra (attenzione con nebbia).
2. alla fine della cresta rocciosa scendere per l’evidente canalone Chiovenda fino alla Zamboni.