Salita solitaria in giornata, il vallone della Sassa fino al bivacco è molto lungo ma stupendo. Purtroppo il bivacco è ancora distrutto. Si continua lungo la morena (qualche ometto) oltre il bivacco, con un ampio semicerchio da sinistra a destra su morena detritica si punta al ghiacciaio. A fine agosto il ghiacciaio è molto asciutto, passando fin dove possibile sulle roccie a sinistra ho messo piede sulla neve solamente negli ultimi pochi metri di dislivello e con un po di attenzione sono salito senza ramponi fino al Colle della Sassa. Si traversa a sinistra su pietraia instabile e detriti (in tarda stagione) puntando all’evidente colle che divide la Piccola Becca Blanchen (a sinistra) dalla Grande Becca (a destra). La salita al colle è breve ma ripida, non avendo trovato praticamente neve, se non un piccolo tratto finale aggirabile a sinistra, sono salito al colle ravanando sulla faticosa pietraia. La Grande Becca Blanchen fa impressione vista dal colle, le roccie sembrano tenersi per miracolo, accatastate alla rinfusa e pericolanti, ma in verità la salita verso la cima è meno pericolosa di quanto sembri, sicuramente niente di così mortale come ne parlano le relazioni precedenti, dal colle basta tenersi subito sul versante svizzero scendendo pochi metri a sinistra sotto il filo della cresta, per cenge e rocciette si passa senza troppi pericoli…le grandi roccie instabili si vedono chiaramente ad occhio e con un po di attenzione si evita benissimo di toccarle o caricarle, basta metterci 10-15 minuti in piu ed andare molto piano. Una spolverata di neve fresca mi ha rallentato un po di piu. Alla fine si punta a destra per detriti e facili roccette fino alla cima (rari ometti). La vera cima pochi metri piu alta sembra il torrione successivo, ad occhio sembra che bisognerebbe scendere un po e traversare a sinistra sotto cresta per poi girargli intorno da dietro…forse 20-30 minuti in piu? Pigrizia,stanchezza e freddo mi hanno fatto desistere.
Paranorama e senso di isolamento da 5 stelle.