Boccalatte-Mario (Rifugio) da Planpincieux

Boccalatte-Mario (Rifugio) da Planpincieux
La gita
mau_b
5 20/07/2013

L’uscita è ben descritta con un “EE/F”. Rispetto ma dissento con l’utente precedente che sconsigliava l’uscita descrivendola deludente. Il percorso si può dividere in tre grandi tratti. Il primo è il bel sentiero nel bosco che dal bar “lo brenlo” a planpencieux porta fin sopra il limite delle piante perenni arrivando ad un bel pianoro erboso. Fin qui si tratta di un “E”. Comincia quindi il secondo tratto con il guado di due torrenti in rapida successione dopo i quali il sentiero propriamente detto diventa una flebile traccia tuttavia leggibile con un po’ di occhio. Qui siamo su un “EE”. Il fondo è ora di sfascume con passaggi su rocce dove magari si ci aiuta con le mani. I bolli gialli sono presenti ma ovviamente non sono cartelli pubblicitari luminosi. Ad un certo punto una scala fissa in ferro permette di superare un muro di roccia di circa 10m alla fine della quale un cordino da 8 ancorato ad uno spit permette,affermandolo, di uscire dal passaggio. Comincia qui un eterno tratto lungo la cresta di una morena. Fondo di sfasciume con bolli e ometti presenti anche se non frequenti. Alla fine di questo tratto inizia quello finale che potrebbe avere caratteristiche da alpinistica “F”. Si attraversa prima un nevaio senza problemi, mentre quello seguente è proprio sotto un’imponente muro di ghiaccio che è la lingua terminale del ghiaccio delle jorasses. qui il rischio è dato dai sassi che continuamente rotolano giù: quindi distanziati, di fretta e con un occhio a monte. Finalmente si arriva al bastione di circa 80m dov’è arroccato in rifugio. Qui i bastoncini si possono mettere via perché si sale anche con le mani sulla roccia montonata. I cosiddetti “canaponi” (oggi sintetici) sono ben ancorati alla roccia tramite cordini spittati sebbene risultino “molli” e non tesi: tuttavia la loro funzione non è di ringhiera bensì di essere mossi, presi e tirati per salire. Finalmente si giunge al rifugio. Esso è oggi nella pratica un bivacco perché da anni non vi è gestione. Non ho trovato tutta quell’indecenza descritta da altri utenti. Alcune stanze (bagni compresi) sono chiusi a chiave e rimane quindi la “sala” con letti extra ed una stanza dormitorio con parecchi letti. L’illuminazione non c’è, comunque dei pannelli solari garantiscono il funzionamento della radio di emergenza. Il panorama è bellissimo. Saliti in 4 ore (1.200m di dislivello su uno sviluppo di 4,5 km = molto ripido) e scesi in 2 ore e 30. Percorso nel globale da non intendersi affatto come ferrata: infatti né la scala in ferro a metà né la parte finale del bastione con basilare arrampicata prevedono i tipici cavi in metallo dove far passare il set da ferrata che, come l’imbrago, risulta superfluo: in questo è una “F”. È tuttavia consigliabile, se la persona che si porta dovesse avere paura, portare una mezza corda ed imbragarlo assicurandolo su fettuccia con mezzo barcaiolo perché se si scivola dal bastione si va giù a picco per 80m. Gita ibrida tra un “EE” ed un “F” che vale la pena di essere fatta per il panorama selvaggio, ricco di ghiacciai e che fa intuire cosa possa essere proseguire per la Sud delle jorasses.. chissà, forse un giorno?

Con l’amico Fausto

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