La salita sino ad Azerin è facile ed elementare su poderali e sentieri ben tracciati; il percorso dalla baita in poi, pur essendo intuibile, si svolge su labili tracce sino al promontorio erboso.
Da questo il terreno si fa più ripido con tracce meno evidenti, soprattutto nell'attraversamento della pietraia, oltre la quale si salgono pendii sostenuti che si alternano a brevi tratti con meno pendenza rimontando la dorsale.
I panorami sono eccezionali sulle cime limitrofe tra cui il Mont Velan ed il Petit Combin; verso ovest si ammira la splendida parete est delle Jorasses e, appena dietro, il massiccio del Bianco. Spostando ancora lo sguardo ancora a destra si vedono il Dolent e le vette del comprensorio dell’Argentiére.
Dal parcheggio si sale sulla stradina asfaltata trovando subito dopo il primo tornante la palina che ci fa imboccare il sentiero per Azerin; si sale nel bosco, si attraversa una mulattiera e si arriva su una poderale che si segue per un buon tratto.
Giunti ad Azerin si passa a destra della baita e si attraversa un torrente dove termina la mulattiera; si sale ora sul sentiero passando da Cahlland raggiungendo poco sopra il bivio al quale si devia a sinistra per traversare il pendio erboso che immette nella Comba di Challand. Arrivati ad un successivo bivio si devia a sinistra arrivando alla baita di Challand d’en Haut.
Passandola alla destra si cammina per pochi metri deviando poi alla sinistra salendo un promontorio erboso su una labile traccia. Pochi metri alla destra della sua sommità si trova un piccolo muretto a secco, che funge da riparo, dal quale, sempre a destra, tra pietre ed erba, si trova la traccia di un sentiero (2314 m); all’inizio la traccia è poco visibile ma, proseguendo sulla fiancata diviene più visibile.
Il tracciato sale con pendenza costante sulla fiancata compiendo un lungo traverso ascendente sulla ripida fiancata; superato un tratto franoso dove il sentiero si perde per alcune decine di metri, ma senza problemi per la progressione che deve continuare nella stessa logica direzione, ci si alza raggiungendo una spalla erbosa, Deviando alla sinistra ci si avvicina ad un pendio che si risale, seguendo labili tracce e qualche ometto, arrivando nella parte superiore dove si trova una piccola pietraia; alzandosi prevalentemente su terreno erboso ci si avvicina ad essa attraversandola alla sinistra tra grossi blocchi per lo più stabili puntando alla parte bassa della ben visibile dorsale erbosa.
Qui la traccia, subito ripida, si perde saltuariamente tra le zolle e ed il pietrisco ma il percorso è logico: si sale rimanendo di poco a destra del filo superando qualche promontorio e, quando la pendenza spiana, si rimane leggermente alla sinistra arrivando al grande ometto di vetta.