- Accesso stradale
- nessun problema, ampio posteggio
Fino alla Pointe de Balme ormai è considerabile una escursione in condizioni estive. In salita sono passato da By seguendo la bella mulattiera, un po’ umida causa pioggia notturna, quindi mi sono spostato verso il vallone della Fenetre Durand seguendo un breve tratto di strada. Senza raggiungere Lombardin sono salito per prati intersecando la pista secondaria per l’Alpe Filon, da dove ho proseguito per prati innevati al 50%, salibili senza attrezzatura (i brevi nevai con neve marcia non creano problemi).
Per la Pointe della Bonne Mort, un po’ più alta (ci sono un po’ di incongruenze sulle carte sulle relative quote) invece occorrono o le ciaspole o i ramponi (meglio questi ultimi viste le pendenze del breve strappo finale, specie con neve più dura).
In discesa invece, per compiere un giro ad anello, ho messo le ciaspole scendendo i nevai continui fino all’Alpe Filon, quindi ho traversato il vasto altopiano in direzione nord scendendo poi per un facile pendio sotto il Dent d’Ansermin, raggiungendo con una breve divagazione l’alpe Thoules.
Da qui sono ritornato verso valle seguendo dapprima la strada fino ai laghetti di Thoules, poi scendendo nel combale sotto il bivacco Regondi fino a raggiungere il bivio per lo stesso ed il Mont Cornet, poco sotto termina la neve e ho tolto le ciaspole.
Sceso a Glacier per il sentiero nel bosco, ancora qualche breve nevaio superabile senza problemi, poi sotto il percorso in alcuni punti è invaso da ruscelli che lo rendono abbastanza scivoloso.
Meteo inizialmente un po’ inferiore alle attese, poi belle schiarite e vedute “Himalayane sul mont Gelè e cime limitrofe. Le precipitazioni notturne e la copertura nuvolosa hanno compromesso da subito le condizioni della neve. Ovviamente per le cime più alte e per la Fenetre Durand obbligo di dotazioni invernali, sopra i 2300 m l’innevamento è notevole. Visto tracce di sci verso il Mont Glacier.