Bouteille de Triolet (la) da Arpnuva per il ghiacciaio del Triolet e la cresta E

Bouteille de Triolet (la) da Arpnuva per il ghiacciaio del Triolet e la cresta E
La gita
lore84
5 27/09/2013

Partiti giovedi 26 per il rifugio Dalmazzi con l’intento di compiere qualche salita lungo la cresta spartiacque di confine forti di buone previsioni meteo, facciamo subito i conti con pioggie sparse che ci accompagnano fino al rifugio.
Ci sistemiamo nel locale invernale e, una volta finita la precipitazione, partiamo per una ricognizione sul ghiacciao del Triolet utile per l’indomani. Appena ci affacciamo al bacino superiore, una nuova pioggia mista a neve ci accoglie..il bacino si presenta bello bianco e candido, ma la neve fresca e decisamente bagnata unita al vento dei giorni precedenti, rende i ponti sui crepacci inconsistenti…
Scendiamo sperando che in serata migliori e che geli nella notte.

Alle 6 del giorno dopo siamo di nuovo al bacino superiore del ghiacciaio, buio pesto, nebbie dai 3500m e, come atteso viste le alte temperature, nessun rigelo.
Proviamo ad attraversare il ghiacciaio sotto i Mont Rouges de Triolet ma voragini nere si aprono appena saggiamo il terreno con la piccozza..di qui non si passa con queste condizioni.
Attendiamo la luce per capire come muoverci.
E luce fu: le nebbie avvolgono le cime, non ha senso rischiare per fermarsi poco oltre.

Vediamo una forma slanciata davanti a noi che ci attira all’altra estremità del ghiacciaio. La chiameremo “Bouteille de Triolet”.
Attraversiamo il ghiacciaio al margine superiore della seraccata con un pò di cautela vista la neve inconsistente che ricopre crepacci insidiosi.
Qualche passaggio acrobatico su esili ponti e giungiamo dall’altra parte del ghiacciaio che ora risaliamo contro le rocce di base della nostra nuova meta.
La neve alta (fino al ginocchio e oltre dove accumulata dal vento) e molle non ci facilita la progressione.
Giungiamo quindi sotto le pareti che adducono alla cresta della Bouteille, che risaliamo con arrampicata divertente (60m) per camini. Poi la cresta di bella e solida roccia ci conduce in cima regalandoci qualche bel passaggio aereo e suggestivo.

Dalla vetta il panorama sarebbe completo su tutto il bacino: dal Gruetta al Triolet..peccato le nebbie dai 3500m in su..
Foto di rito e dopo aver studiato itinerari per il futuro,
scendiamo lungo il percorso di salita.

Attraversato il ghiacciaio ed essendo “presto” mi viene proposto di visitare dall’interno un crepaccio…così entro in un mondo che non mi apparteneva con un pò di diffidenza: molto interessante, ma alla luce si sta decisamente meglio e ci si sente più liberi!

Speriamo che la prossima volta le condizioni meteo siano più clementi e che si possano portare a termine i piani studiati.

Ringrazio Federico per la competenza e passione dimostrate in questi due giorni.

Alla prossima,
Lore84

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