- Accesso stradale
- strada aperta fino a Terme di Valdieri
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa compatta
- Quota neve m
- 1600
Salita: finalmente strada aperta fino a Terme, sci in spalla per 30 minuti circa, poi una lingua di neve permette di indossare gli sci e risalire sulla dx orografica fino al Vallasco, tenendo sempre la sinistra salendo si raggiunge l’imbocco della valle morta. Appena imboccata la valle si attraversa il torrente (sci in mano per pochi metri) e ci si sposta sulla sx orografica che si mantiene fino in cima sotto il col di Bresses, dove si devia nettamente a dx per risalire il canale Nord. Calzati i ramponi già nel conoide, che si impenna subito, su neve portante e peste già esistenti si arriva a pochi metri dalla vetta, che si raggiunge per roccette.
Discesa: partiti subito con sci ai piedi, i primi 50 metri sono i più ripidi ed i più impegnativi, soprattutto perché il pendio è diviso in due parti, una destra formata da un canale molto stretto con delle contropendenze che non permettono nemmeno di saltare ma con neve morbida ed una sinistra piana, ma con neve dura che ogni tanto cede e molto esposta, vietato cadere per roccette sottostanti affioranti. Scesa, un po’ derapando ed un po’ saltando, la parte sinisra fino sotto le roccette, dove il canale si allarga e la pendenza cala intorno ai 45 pemettendo una ottima sciata su neve dura fino in fondo al conoide. Tenersi sulla sinistra per imboccare facilmente la discesa della valle morta in neve umida ma sciabile, occhio ai buchi. Riattraversare il torrente come in salita e tenersi sempre a dx scendendo, riuscendo ad atraversa il piano del Vallasco quasi fino in fondo senza spingere troppo. Ripercorrere il tracciato di salita, volendo si può scendere più in basso con gli sci per lingue di neve interrotte però da passaggi nel bosco molto poco agevoli.
In conclusione salita e soprattutto discesa, di grande soddisfazione, con pendenze che viste da sotto incutono timore e quando dall’alto, con sci ai piedi, cominci a scendere…pensi che avevi ragione ad avere timore!
In ottima compagnia di Massimiliano che mi ha convinto nella scelta dell’itinerario, consapevoli che avremmo dovuto scarpinare da Tetti Gaina, invece…sbarra aperta!