L'ideale è percorrere il giro in due giorni dormendo o al Varrone o al Bozano a seconda del verso con la quale si percorre l'anello. Il giro è descritto in senso orario, percorribile anche nell'altro verso.
Dal parcheggio si risale il vallone fino alla diga del lago del Chiotas, varie alternative di salita, la più breve è il ripido sentiero che parte subito sopra al parcheggio. In circa 450 d+ e 1.30h si è sulla diga del lago del Chiotas (1950m). Da qui oltrepassare la diga e risalire l’evidente vallone del Chiapous su sentiero semplice e ben segnalato.
In circa 1.30h e 600 d+ si è al passo del Chiapous (2500m). Da qui scendere in 30 minuti al rifugio Morelli-Buzzi (2350m), proseguire in discesa lungo il vallone di Lourousa fino al Lagarot di Lourousa (2000m). Da qui bivio a sinistra in direzione del bivacco Varrone, visibile alla base del famoso canale di Lourousa. Fino a qui nessuna difficoltà.
Giunti al bivacco (2270m, 2h dal Morelli-Buzzi) cominciano le difficoltà. Risalire il ripido versante ad est del bivacco seguendo l’indicazione per il rifugio Bozano, segnato con radi bolli rossi o gialli. Il sentiero si inerpica su un versante molto ripido e instabile, pericoloso se in condizioni non ottimali, qualche passo di II/II+.
In circa 1h si giunge sull’ampia spalla tra il monte Stella e la cresta del Corno Stella a circa 2500m (250 d+ dal bivacco), vista meravigliosa sull’Argentera da un lato assolutamente insolito. Quindi discesa nel selvaggio vallone del Souffi su ampi prati. Discesa tecnica su sentiero ripido, anche se non pericoloso. Quindi giunti su petraia morenica traversare leggermente a sud seguendo numerosi bolli gialli. Qua e là nel vallone emergono i resti del Comet SAR-7 schiantatosi nel vallone il 20 marco del 1963. Il sentiero piega quindi verso sud uscendo dalla pietraia e tagliando il versante ovest della cima dei Souffi. Qui comincia un altro tratto molto tecnico. Si seguono i bolli gialli che superano nei punti più semplici le asperità del ripido versante e, non senza difficoltà, si arriva nel vallone del rifugio Bozano, fino ad incontrare il sentiero principale (2300m) che conduce al rifugio partendo dal Gias del Mesdì. 3.30h e 500d+ complessivi dal Varrone al Bozano.
Prima di arrivare al Bozano, seguire la deviazione a destra che, dapprima scendendo (occhio a non continuare a scendere lungo il sentiero del pastore) poi in piano e infine in salita, conduce alla Bassa della madre di Dio 2450m (1h dal Bozano, 150d+).
Da qui al Remondino ultimo tratto tecnico, si risale la spalla ovest della Madre di Dio fino a circa 2550m, quindi taverso sempre leggermente esposto. Giunti praticamente in vista del Remondino un breve tratto di corde fisse porta al sentiero principale che risale dal Gias delle Mosche (1.30h dalla bassa della Madre di Dio).
Qui terminano le difficoltà alpinistiche, rimane una salita al colle del Brocan (2892m, 450 d+) su sentiero semplice e ben segnato, e una lunghissima discesa fino ai 2015m del rifugio Genova su sentiero ripido ma tranquillo nella prima parte, più dolce nel finale (3h dal Remondino) e sempre ben segnato. Dal rifugio Genova in circa 1h di nuovo al Lago della Rovina.