Come premessa comunico che il sentiero che dalla “fontana del minatore” conduce all alpe Dra e nominato n.329A sulla carta Fraternali non è percorribile in quanto non evidente ed incompleto (fonte Cai Lanzo); pertanto si consiglia per questo itinerario, come da relazione gita, di imboccare il sentiero non numerato ma bollato con segnavia bianco-rossi fino alla conca che precede la salita alla dorsale ovest del Marsè e che si stacca a SX un centinaio di mt prima di giungere alla miniera Brunetta. Perfetta descrizione dell’itinerario che confermo fino ad Inversetti dove si può raggiungere questo gruppo di baite, non visibili dal basso nella conca sottostante la dorsale ovest del Marse, “mirando”, appunto dalla baita diroccata ed innominata a quota 1750, al pilone votivo visibile appena dopo pochi passi oltre la baita; si può seguire una traccia di sentiero più o meno evidente che sale gradatamente con lungo tornante sinistro oppure, come abbiamo fatto noi, “tirare su per dritto ” verso l’evidente monolite. Giunti al pilone si intravede chiaramente il gruppo di belle baite di Inversetti a destra. Portarsi a ridosso dell’ultima baita lunga e, contrariamente al quanto descritto in relazione gita, si consiglia di evitare la discesa repentina e la conseguente risalita a Dra come citato dai relatori ma, con la baita lunga Inversetti alle spalle individuare i bolli BLU pochi metri sotto la stessa e con direzione di percorso a destra, che segnano l’evidente sentiero 329 seguirlo pedestramente attraversando 2 rii e risalendo (ma non è necessario ci si può tenere anche 30 mt più in basso) fino all’alpe LE ROCCE (praticamente non si perde quota da Inversetti, anzi si guadagnano alcune decine di metri). Proseguire poi sempre su facile e visibile traccia fino al gruppo di baite TURRU e poi ancora fino alla chiesetta di SAN DOMENICO. Da qui proseguire secondo il normale itinerario descritto. Si allega traccia GSP.
Bella gita soprattutto per l’occasione di aver avuto accesso ai locali dello stabilimento della miniera e relativo ingresso principale, mentre l’accesso al tunnel è precluso per motivi di sicurezza. Suggestivi i racconti ed il filmato dedicato alla vita di miniera promossi dal Cai Lanzo nell’amico Marco Barchi in occasione della festa della borgata di Vrù. Itinerario nel complesso abbastanza articolato, e particolare riflessione ci è giunta percorrendo il sentiero 330A “vi dla micula” percorso boschivo pressochè in piano ma non privo di pericoli, creato nei secoli scorsi per consentire l’accesso dei bambini di Lities alla scuola di Vrù: 1 ora ad andare ed 1 ora a tornare nel percorso casa – scuola e viceversa, a dimostrazione della difficoltà di quelle vite ma anche della caparbietà dei nostri valligiani per poter dare un minimo di istruzione ai propri figli. Gita trascorsa con Ste70, Francesca e Franco Guglielmotto, decano 81enne e reggente del Cai Viù che ringrazio per la bella compagnia.