lasciata l’auto davanti all’albergo sulla Strada Provinciale da Ferriere per passo Zovallo, all’ altezza albergo Lago Nero, risalire la provinciale e, nella prima curva (a sx) introdursi nel bosco risalendo un evidente valloncello sino a raggiungere i segnavia rosso/bianco/rosso piegare a sx seguendo il segnavia e il vallloncello sino ad una radura; dopo averla attreversata, rientrare nel bosco, seguendo sempre i segnavia in direzione W. Dopo una nuova radura, si raggiunge il lago Nero (m. 1.540); costeggiando la sponda nord si raggiunge il bosco che si risale lungo il sentiero per il monte Bue (segnavia, direzione S) sino a svalicare sulla sella della Costazza; da qui piegare a dx (W) e, per evidente apertura nel bosco risalire verso la vecchia stazione dell’impianto del monte Bue.
All’uscita del bosco piegare a sx (SW) e portarsi al limite del bosco da dove scendere lungo la vecchia pista al colletto (m. 1.720) che divide il Maggiorasca dal Bue; salire al Maggiorasca.
Da qui 2 alternative:
1. scendere il ripido canale a W che scende ripido e stretto fino a congiungersi con la vecchia pista che portava dalla vetta del Bue a Rocca d’Aveto
2. riscendere per l’ itin. di salita al colletto, rimettere le pelli, riconquistare monte Bue e scendere per sotto i pali del vecchio impianto o per il pistone più dolce a N sino al prato della Cipolla
In tutti i casi, rimettere le pelli, risalire la vecchia pista sino alla vetta del Bue; da qui scendere a S lungo il vecchio skilift sino alla stazione inferiore.
Nell’ampia radura piegare a sx (N), rimettere anciora una volta le pelli e riconquiatare la Costazza; anzichè calare subito sul lago Nero, lungo l’it. di salita, piegare a E/SE seguendo la dorsale che porta al monte Nero sul versante nord (precauzioni in caso di accumuli) sino a trovare gli spazi idonei per calarsi direttamnete sul lago: si consiglia di “diagonalare” fin quasi sotto la vetta per evitare alcuni salti di roccette e la “boschina”.
Raggiunto il lago – negli ultimi metri prima il bosco è abbastanza fitto), recuperare l’itinerario di salita e seguirlo cercando qualche raro spazio sciabile sulla sx.
superata la prima radura incontrata in salita, dopo qualche centinaio di metri spostarsi sulla sx, conquistando la cima del monte Armano, da cui scendere su bel pendio aperto sulla strada provinciale
- Cartografia:
- Alto Appennino Piacentino carta escursionistica 1:50.000
- Bibliografia:
- La Rivista CAI, gen/feb 2006, artcolo di Sergio Ravoni