Dall'Alveo Presena spostarsi subito a sinistra e alzarsi obliquamente per pendii nevosi a moderata pendenza (35° max) in direzione sudest, costeggiando le rocce di una netta dorsale, che scende direttamente dal piccolo ghiacciaio che resiste alla base della parete Nord della Busazza. Puntare al grande roccione che precede il ghiacciaio e a valle delle rocce attraversare sull'altro versante. Continuare a traversare costeggiando il roccione in leggera salita, poi attraversare (velocemente!) sotto la piccola seraccata del ghiacciaio e portarsi infine sul conoide che fa capo al canale da risalire. Attaccare al vertice del conoide, a quota sui 2800 m. Contare circa 3h a piedi dal parcheggio; molto utili gli sci in caso di neve non trasformata o scarsamente rigelata.
Dalla sommità del conoide attaccare il breve saltino ghiacciato che difende l’ingresso del canale (passi fino a 70°, o misto in caso di innevamente non abbondante, poi stretto canale a 55°). Presenti due buone soste con chiodi e cordini recenti sulle rocce a sinistra dopo il salto.
Proseguire a lungo nel canale che si allarga e si appoggia lievemente (45-50°). Verso l’alto tenersi sulla sinistra a una diramazione e puntare alla cresta, qui il canale torna a essere più ripido e con rocce affioranti. Gli ultimi 60-70 m presentano pendenze fino a 60° e possibile misto, a seconda dell’innevamento.
Poco sotto la cornice sommitale è presente una sosta con fettucce su spuntoni sulla sinistra. Da qui superare la cornice ove più conveniente e portarsi sulla cresta, piuttosto esposta, che verso destra porta alla vetta principale.
Discesa:
sarebbe possibile traversare tutta la cresta sommitale della Busazza e scendere nel canale Ovest, rivolto verso Cima Presena, ma la cresta non è breve né facile (misto fino al III e passi molto esposti) e in questo modo non si ripasserebbe dall’attacco. Può quindi convenire scendere dalla via di salita: ci si riporta con attenzione alla sosta sotto la cornice e da qui ci si cala (con due corde da 60 m, una sola doppia è sufficiente a scendere quasi tutta la sezione più ripida e delicata del canale). Si scende poi tutto il canale faccia a monte lungo le tracce di salita, fino alle soste sopra il salto iniziale. Sfruttando la sosta più in basso delle due, con una calata da 30 m esatti si supera il salto e si ritorna sul conoide. Da qui come per l’avvicinamento.