- Accesso stradale
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- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa compatta
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 900
La salita è molto faticosa e un pò da inventarsi nella parte bassa, dove è necessario stare a mezza costa raggiungendo le varie borgate dei Teit in quanto il fondo del vallone non è percorribile. Inoltre ci sono tratti con mezzo metro o più di neve molle non salibili a piedi ed altri completamente asciutti che costringono a fare numerosi gava e buta. Molto estetica nella parte alta anche se oggi la neve non ha rigelato e quindi nel tratto a piedi gran fatica perchè si affondava. In discesa la neve era un pò molle ma ben sciabile, nei tratti in ombra ancora farinosa!! Nella parte bassa un sacco di gava-buta anche in discesa. Forse conviene aspettare che la neve in basso vada via del tutto per salire e scendere più agevolmente.
Solitaria esplorativa in un vallone selvaggio. Attraversare i Teit (purtroppo abbandonati) è comunque meritevole e sembra di essere tornati indietro nel tempo. Il canale è facile e relativamente intuibile; si possono fare varianti più o meno ripide, sia in salita che in discesa. Sceso intorno alle 11 su neve molliccia ma sciabilissima. In fondo al conoide anzichè tornare sui mie passi ho ripellato e sono salito sulla “Maddalena” da dove scendendo il pendio ENE ho fatto una splendida discesa, a parte la neve un pò troppo molle, fino a quota 1400 ( Tetti Bertaina) dove incomincia il calvario dei gava e buta. Sono 200Mt di dislivello in più ma ne vale la pena in quanto è un bel anello( specie se ci fosse la neve giusta!!)