- Accesso stradale
- Ampio parcheggio gratuito in fondo alla strada, nei pressi dell'hotel "Lo Glassier".
Partiti alle 06:30 dal parcheggio di Glacier e arrivati al rifugio alle 09:40. Alle 10:50 ripartiamo sotto una fitta nebbia e, dopo aver percorso un tratto sulla pietraia, sbuchiamo al Col d’Amianthe. Ci leghiamo, ci attrezziamo e mettiamo piede sul ghiacciaio di Durand alle ore 12:30. Da lì scendiamo su tratti di neve, ghiaccio e detriti facendo poi un traverso e risalendo il pendio ghiacciato. Da lì inizia la fase critica: dobbiamo farci strada a zig zag fra gli enormi crepacci attraversando ponti e facendo diversi salti. A complicare le cose c’è la neve nuova scesa i giorni precedenti che nasconde qualche buco e la nebbia che solo per pochi attimi ci lascia qualche varco. Dopo quota 3400 metri circa i crepacci diminuiscono e riusciamo a progredire più agevolmente. Facciamo gli ultimi 70 metri di dislivello su una facile crestina rocciosa (passaggi di max II grado) spolverata di neve e siamo in vetta alle 15:10 nel white-out più totale…Volevamo salire anche al monte Sonadon ma abbiamo rinunciato per l’ora tarda e la visibilità nulla. Dopo un breve rest di 10 minuti inizia la discesa seguendo le tracce di salita (delicato il pendio ghiacciato iniziale) che ci velocizzano di tanto la progressione. Alle 17 usciamo dal ghiacciaio e alle 18 siamo di nuovo al rifugio. Alle 18:35 ripartiamo e per le 21 arriviamo al parcheggio.
Gita lunga per sviluppo e dislivello. Ghiacciaio in pessime condizioni, ci vuole davvero tanta pazienza e concentrazione a decidere di attraversarlo. Dal rifugio infatti ci hanno riferito che da inizio luglio nessuno si era più avventurato.
Il tempo sarebbe dovuto essere buono ma purtroppo ci siamo ritrovati per quasi tutta la salita in mezzo ad un’odiosa nebbia che non ci ha fatto godere il panorama!
Ravanata doc insieme ad Alex, Enrico e Daniela che sono stati davvero esemplari!