- Accesso stradale
- Si parcheggia a Glacier
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 2300
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Sci calzati a quota 2450 poco sopra l’Alpe Tzà. Portage di 900 metri tenendosi sulla sinistra orografica.
Neve perfettamente rigelata e che si è mantenuta tale fino in cima (grazie alla forte nuvolosità che ha tenuto lo zero termico a 2300.
Utilizzo dei rampant necessari per tutta la gita date le condizioni della neve e le pendenze sostenute.
Dal colle dell’Amianthe ridiscesi in lato elvetico e risalito il ripido pendio sotto la cima, in condizioni pessime (stratracciato e neve dura).
Arrivo in vetta con vento forte e inizio nevicata.
Ridiscesa fino al rifugio Chiarella prima su neve ventata, poi su cartonato, con visibilità pessima data dalle nubi soprastanti.
Dal rifugio Chiarella discesa bellissima, su ottimo velluto fino a quota 2000, scendendo nell’Orrido centrale, grazie alle slavine che hanno riempito l’imbuto e grazie alle lingue di neve continue che hanno permesso di arrivare al ponticello in fondo al lago di By. Da lì risalita alle baite e ridiscesa a Glacier.
Valutazione pari al risultato della media ponderata di una serie di fattori positivi: ambiente superbo, gita imperiale (sommati i saliscendi, pari a 2185 metri di dislivello positivo), neve fotonica nella parte inferiore; e fattori negativi: neve nella parte superiore pessima (quella nel lato elvetico, indicibile, soprattutto in salita) e visibilità terribile in discesa nella parte alta.
Consigliata a coloro che hanno intrapreso il percorso di iniziazione della divina scuola di Hokuto.