Consigliato il giro in senso orario, come descritto, in quanto il ritorno così si effettua ancora al sole del pomeriggio.
La traccia GPS può aiutare molto a districarsi nell’intrico di strade e borgate. Si trovano solo all’andata fino alla Borlera alcuni tratti segnati con segni bianco/rossi.
Proseguire , superare Brione ed entrare in Valdellatorre sempre seguendo la provinciale , fino ad incontrare a sinistra, oltre il torrente la deviazione per la frazione Molino di Punta. Qui giunti parcheggiare in uno spiazzo a sinistra in prossimità della Biblioteca comunale.
Dal parcheggio proseguire su via Mulino e poi a sinistra su via Castello, poi ancora a sinistra in via Malandrino e poi a sinistra in via Navei che diventa poi via Pacchiardo. Seguirla per lungo tratto con begli scorci panoramici sulla pianura. Quando a sinistra si incontra via Sis, proseguire ancora per pochi metri e imboccare una deviazione a destra che termina in breve. Qui si incontra davanti un sentiero che ritorna indietro costeggiando dall’alto via Pacchiardo fino alla borgata Malandrino. Proseguendo si perviene alla borgata Bussoneis e dopo alla borgata San Martino, con una bella chiesetta. Ora si fa una piccola deviazione scendendo a destra per la strada e risalendo il cocuzzolo verso est, dove si trovano i pochi resti di un edificio di difesa.
Ritornati sui nostri passi, si prosegue sulla strada verso nord fino alla borgata Borlera. Qui si imbocca il sentiero a sinistra al fondo delle case e si sale con ripide pendenze su una vecchia mulattiera che porta in breve alla borgata Albrile. Nella seconda casa a destra si trova un vano che probabilmente era una cappella. Proseguendo sula sterrata, che diventa panoramica uscendo dal bosco, si è nella testata del vallone. Si segue la sterrata, ora inerbita e si raggiunge il punto più alto del giro la “Cà ‘d Martin”, dominata da un magnifico faggio monumentale e bei prati.
La discesa avviene per poco sulla sterrata di prima, deviando poi sulla traccia a sinistra. Si scende fino al ruscello e si possono visitare i resti di vecchie miniere, pochi metri più in alto.
Si supera il ruscello , risalendo qualche metro e raggiungendo la”Casa dell’eremita”, abitata nel secolo scorso per una quindicina d’anni pare da un funzionario di una ditta che ne aveva avuto abbastanza della vita di ufficio.
Da qui si prosegue su una bella mulattiera che attraversa un enorme ciaplè di grosse pietre, caratteristico di questa valle. Proseguendo si esce nei prati e si raggiunge in breve il gruppo di case di Pian Balord. Da qui non resta che seguire la strada, raggiungendo la grossa borgata di Ciaine. Seguendo la strada Trucco Rossato si perviene in breve a Molino di Punta, chiudendo il lungo e complesso anello.
- Cartografia:
- Fraternali n° 4