Il punto più insidioso dell’escursione è la discesa dalla Punta Ruscaa al Colle del Croso che si svolge per la maggiore su fondo erboso molto ripido, dove una scivolata può essere rischiosa.
dal piazzale di Rassa prendere il sentiero che parte alla sinistra della strada e superato il primo alpeggio proseguire con l’itinerario 52a (Pizzo-Bo’) che con numerosi tornanti conduce fino alla spalla NE del Monte Bo’ Valsesiano in prossimità del Laghetto del Pizzo.
Da qui in avanti si prosegue sempre seguendo la cresta e in successione si passano il M. Bo Valsesiano 2071 m, la Colma Colora 1990 m, il Testone dei Tre Alpi 2081 m, la Punta Scalaccia 2030 m, la Bocchetta dei Fornei 1980 m, la Punta del Campanile 2145 m, Becco Corteis 2238 m, il Monte Talamone 2488 m), il Monte Cambra 2492 m, la Punta Ruscaa 2463 m) e la Bocchetta del Croso dalla quale facilmente si scende nella Valle Sorba dove si prende il percorso 51 che in circa 1h 1/2 riporta al piazzale di Rassa.
Il tratto che va dalla Bocchetta dei Fornei alla Bocchetta del Croso risulta quasi completamente privo di segnali e, anche se non presenta passaggi particolarmente difficili, può rivelarsi problematico con scarsa visibilità.
Il panorama lungo tutta la cresta è davvero notevole, specie dal trittico Talamone, Cambra, Ruscaa da dove oltre la Valsesia, il Rosa e alcuni altri giganti alpini si vedono bene anche le valli Biellesi, l’alto Torinese e la Valle d’Aosta.
- Bibliografia:
- Cai-Tci Monte Rosa