A differenza del Pelvo d’Elva e della Rocca della Marchisa, questa cima è assai poco frequentata, ma a mio parere, sia per la bellezza del paesaggio, la facilità di accesso e il panorama che si può ammirare dalla vetta merita sicuramente una visita. E’ consigliabile salire il Bric Camosciera durante l’inverno, o in primavera, da marzo a maggio, quando è ancora bene innevata, con le ciaspole, piccozza e ramponi (oppure come sci alpinistica...a seconda dei gusti e/o delle proprie capacità !).
Questa piacevole salita va intrapresa solo con buone condizioni di innevamento, in quanto un tratto intermedio del Vallone Camosciera è esposto alle valanghe e il pendio finale è piuttosto ripida e richiede neve sicura e assestata.
Dal ponte sul torrente Varaita di Bellino (1738 m.) si segue il sentiero (o tracce di passaggio sulla neve) che si inoltra nel Vallone Camosciera, tenendosi inizialmente al centro del Vallone e poi spostandosi gradualmente verso destra. Si continua a salire verso la bastionata rocciosa che sostiene la Punta Rasis in direzione della barriera rocciosa che chiude in alto il Vallone Camosciera.
Salendo verso alcuni larici (questo tratto è esposto alla caduta di valanghe) si traversa poi a sinistra su un pendio abbastanza esposto verso un colletto sopra la bastionata rocciosa (questo è un passaggio obbligato). Dal colletto, posto ad una quota di m. 2200 si prosegue risalendo il vallone verso destra per un centinaio di metri circa, poi si volge verso sinistra fino a raggiungere uno spallone nevoso che va seguito in direzione del Pic delle Sagneres.
Arrivati nei pressi di alcuni grossi blocchi rocciosi si inizia a traversare verso sinistra, con alcuni saliscendi in direzione della conca dove è collocato il Lago Camosciera, entrando nel Vallone Camoscieretta. Dopo il traverso si entra nella conca a quota m. 2590, nell’anfiteatro tra Bric Camosciera, Pelvo d’Elva, Monte Camoscere e Rocca Gialeo. Dalla conca nevosa si sale in diagonale verso sinistra, per raggiungere la base della cresta Est. Si deve ora salire un pendio piuttosto ripido (pendenza 40°) che porta verso il crestone, raggiunta la cresta, si sale tenendosi più o meno nei pressi del filo o qualche metro sotto.
Su neve, alcuni grossi pietroni e delle facili roccette si raggiunge prima un’anticima, poi sempre in cresta si sale verso la vetta del Bric Camosciera, che si raggiunge su terreno facile. La vetta del Bric Camosciera 2935 m è sormontata da un semplice ometto di pietra, senza croce e/o statue sacre, senza libro di vetta….a testimonianza che si tratta di una cima poco frequentata e presa in considerazione, se non da qualche raro sci alpinista…o ciaspolatore come nel nostro caso.
(ore 4.00 / 4.30 dal Ponte sul Rio Varaita alla cima). Dalla cima nelle giornate di bel tempo è possibile ammirare un panorama molto esteso su tutte le montagne della Valle Varaita con il Monviso a chiudere l’orizzonte. In discesa si segue lo stesso itinerario già percorso in salita, prevedere circa 3 ore dalla vetta a fondovalle.
- Cartografia:
- IGC foglio 111