Prestare attenzione a non far cadere sassi sul Sentiero Benini che, a differenza di questa via, è molto frequentato.
Le soste sono a spit o comunque su spuntoni. la via è da integrare, utili cordini. noi non abbiamo usato nè friend nè nut.
L1: dal Sentiero Benini traversare alcuni metri a sinistra fino a raggiungere un canale detritico che piega verso destra, risalirlo senza grandi difficoltà fino a circa 7/8 metri del suo ternime. qui piegare per 4/5 metri verso sinistra fino a raggiungere una sosta con 2 spit e un cordone.
L2: tornare indietro dalla cengia per 2 metri, risalire un diedro appigliato (chiodo all’inizio), si segue poi una fessura che porta sula cresta nord (cordino con moschettone su spuntone), si giunge su un’altra cengia, percorrerla verso sinistra fin sotto a una fessura strapiombante dove si sosta su 2 spit e 2 chiodi vecchi. 40 m, III, 1 chiodo
L3: risalire la fessura strapiombante (chiodo a 1 metro a destra della sosta, a 50 cm dalla cengia), superando lo strapiombo che si chiude in alto (chiodo), continuare in verticale per alcuni metri in un camino(2 chiodi),fino a giungere su un terrazzino con sosta su spuntone e chiodi vecchi (sosta con 3 cordoni e 5 chiodi vecchi). 20 m,IV, 4 chiodi
L4: ultimo tiro, molto esposto ma su facili difficoltà, si risale fino alla vetta con percorso non obbligatorio, è ben visibile un chiodo alla base dell’ultima paretina e anche la sosta appena sotto la vetta.
DISCESA: in corda doppia lungo la via, necessaria una corda singola da 70 mt oppure 2 mezze corde. Le soste di calata sono le stesse utilizzate anche in salita.
- Bibliografia:
- Francesco Cappellari,