bella via, una classica tra le difficili, ora molto ben attrezzata ma che comunque pone sempre, dove difficile, sempre una bella ed impegnativa e tecnica arrampicata con alcuni passi che seppur ben protetti necessitano già, come le vie più difficili, una certa determinazione.
Due corde da 50 m. o una singola da 70m
Avvicinamento
dal rifugio, uscire oltre la staccionata di sinistra e piegare subito a destra per risalire i retrostanti pendii prativi dove su diversi massi si trovano delle indicazioni fatte con vernice arancione, seguire queste indicazioni su tracce non molto definite raggiungendo un punto, dopo circa un centinaio di metri dal rifugio, dove la traccia diviene più marcata. Questo punto è raggiungibile anche (soprattutto se si effettua l’avvicinamento in giornata senza passare dal rifugio), uscendo a destra dal rifugio (punto di arrivo principale dal sentiero da Viozene) e dai cartelli indicatori per diversi sentieri, presso dei pannelli indicanti diverse mappe, seguire il buon sentiero che sale quasi in piano, superare una grande sbarra di legno e raggiungere un altro cartello indicatore (indicazioni per Rifugio Mondovì, Passo delle saline, ecc.ecc.). Dal cartello prendere la buona traccia di sentiero che sale poco ripida a sinistra e che subito passa quasi parallela sul retro del rifugio (non seguire quella meno marcata che si biforca un poco più destra), seguirla e raggiungere il punto da dove sale la traccia descritta in precedenza (segnavia arancioni). Seguire la traccia sempre segnalata con bolli di vernice arancione che sale subito tra radi alberi e poi per coste erbose e pendii talvolta più ripidi e raggiungere una zona pianeggiante con abbeveratoio per le mucche con sorgente d’acqua. Attraversato il pianoro proseguire sempre sulla traccia segnalata in arancione che comincia a piegare salendo a sinistra, superare un grande masso isolato e proseguire per poi cominciare a risalire i ripidi pendii che sulla destra vanno a lambire la base della parete. Salire la ripida traccia e dove arriva presso l’inizio di un canale erboso, piegare (numerose indicazioni arancioni) a destra e tramite un paio di strette serpentine raggiungere i pendii erbosi posti alcune decine di metri al di sotto della parete. Da questa punto le tracce segnalate si dividono in due direzioni, risalendo subito su quelle di sinistra (bolli piccoli arancioni si raggiunge in breve l’attacco della via La canzone dell’acqua e le vie a lei prossime. Proseguendo invece in piano su traccia molto marcata a destra raggiungere alcune rocce piane da cui salendo piegando a sinistra (sempre indicazioni raggiungono gli attacchi delle vie poste a sinistra e a destra del grande e caratteristici camino che taglia tutta la parete, ca. 1,20 ore dal rifugio
Attacco: la via è la seconda a partire da destra dalle placche d’attacco della Via del camino (Camino Calvi), presso una bella placca compatta con caratteristiche intrusioni quarzitiche, nome alla base, fix visibili).
Descrizione
L1: risalire la compatta e liscia placca passando sulla destra dei fix utilizzando le caratteristiche intrusioni quarzitiche per poi traversare dove questi terminano un paio di metri a sinistra in piena placca oppure salire direttamente lungo la linea degli spit con difficile passo di aderenza finale, poi nuovamente su placche più appigliate e dopo un terrazzino obliquare a sinistra verso una lama/rigola, sostare a destra presso dei piccoli gradini erbosi 30 m, 6a, S1, un po’ scomoda.
L2: dalla sosta salire subito dritti su placca per poi traversare in obliquo a sinistra affrontando e superando con arrampica molto tecnica direttamente una parte della placca più ripida, proseguire poggiando un poco a destra e lungo un rampetta ben appigliata raggiungere un piccolo gradino, 25 m, 6b+, S2.
L3: salire direttamente un bella placca verticale e da sotto un tettino compatto portarsi a sinistra verso delle lame nascoste, proseguire dritti con un bel passaggio tecnico poco intuitivo e superare un muretto ripido, per poi obliquare a destra e raggiungere dei piccoli gradinetti erbosi alla base di un pilastro verticale fessurato, 6a+, 20 m S3.
L4: salire a sinistra della sosta e per placchette a rigole e fessure portarsi a sinistra su un gradino salire dritti verso delle rigole compatte uscendone con passi tecnici verso destra (6a) e proseguire diretti su parete meno ripida superando sempre delle grandi rigole raggiungendo una gradino, 6a+, 25 m, S4.
L5: dalla sosta salire sempre un poco in obliquo verso sinistra superando brevi placchette e corti risalti raggiungendo la sosta finale posta in alto a sinistra al di sotto di una parete strapiombante, 5b, 30 m S5 (in comune con Alba Celtica).
Discesa: tutte le soste della via sono attrezzate per le calate in doppia con S1 e S3 con anelli sui due fix e S5, S4 e S2 collegate da anelli d’acciaio e anello centrale da calata. Per la discesa si consiglia la seguente sequenza: da S5 a S4, calata da 30 m; da S4 a S2 calata da 40 m, da S2 alla base della parete con calata da 50 m..
Storico
M. Angeloni, E. Gallizio, S. Odasso, A. Siri – Marzo 1992; richiodatura con aggiunta di fix 2016