La severità dell'ambiente ed alcuni passaggi non proprio banali fanno pensare all'audacia di chi anni fa li compieva con una bricolla di 30 kg sulle spalle.
Dalla curva ( la “Giurva”) dopo l’ultimo benzinaio di Gondo tenere la destra e puntare verso il canalone che separa la Sentinella dal resto della montagna, all’inizio bisogna un po’ intuire, poi si individua qualche sbiadito segno di vernice rosso mattone.
C’era stato un progetto di costruzione di una ferrata attraverso il canalone, ma le frane hanno tranciato cavi ed attrezzature e attualmente prima di afferrare una fune d’acciaio occorre assicurarsi bene sulla sua reale tenuta, piuttosto è meglio passare in libera.
Effettuare la salita in pochi e con estrema cautela visto la grande instabilità del terreno che si percorre, presenza di boccioni instabili, rami,ecc…
In alcuni punti, specie se bagnati e viscidi è meglio legarsi e proteggersi con qualche codino e/o friend medio, si incontrano tratti di II e III grado.
L’uscita dal canalone è attraverso un angustissimo anfratto dove erano stati posati dei tronchi di pino con dentro dei ferri di armatura per aggrapparsi e riuscire a guadagnare l’uscita e la luce, ora l’ultimo dei tre tronchi è marcio e conviene uscire sulla destra proteggendosi in una fessura con un friend del 2 BD, punto di sosta in uscita su uno spit.
Per Bugliaga:
Dal budello di uscita non farsi tentare dagli evidenti segni nuovi rosso fosforescenti ( piante da tagliare), ma seguire verso sinistra puntando verso una parete di roccia dove si vedrà un cavo d’acciaio, questo cavo permette di raggiungere una cengia e da qui ( sempre vecchi segni colore rosso mattone), ci si mette sul sentiero per Bugliaga, sentiero che incontrerà prima una nuova palestra di roccia attrezzata.
Da Bugliaga a Iselle: all’inizio per strada asfaltata, poi andare a prendere il sentiero ( dismesso, infrascato e con diverse piante crollate ) che porta al ponte del Diavolino ( 120 m sospeso e senza protezioni), da qui si raggiunge Trasquera e poi Iselle.