Fare molta attenzione a cosa si tira e a dove si appoggiano gli scarponi, terreno molto instabile, non salire in gruppo numeroso.
In tre punti abbiamo preferito progredire legati e proteggendoci in quanto i tratti erano bagnati , muffi e molto scivolosi.
Noi avevamo una corda da 30 m, qualche cordino e dei friends medi che sono serviti in tre occasioni a causa del terreno veramente insidioso.
Prestare occhio dopo essere usciti nel boshetto, perchè chiaramente non essendo praticato, il sentiero per raggiungere Bugliaga è all’inizio di non facile individuazione.
Bello e interessante anche la discesa per il ponte del Diavolino ( che è molto vecchio e alto….)
E’ stato un viaggio nel tempo, nella storia della nostra provincia, veramente interessante.
Se si pensa che 50 anni fa passavano su per quel canalone con la bricolla da 30 kg e non certo con gli Scarpa come scarponi viene da pensare al “pelo” che avevano.
Partecipanti. Max e Pier