Composto da bellissima e impervia cordigliera dalle vette frastagliate.
Le profonde vallate e gole che ne discendono arrivano fino al mare e danno vita a innumerevoli spiagge.
Questa zona ospita inoltre una flora e una fauna ricche di endemismi.
Il Parco Rurale di Anaga occupa gran parte del massiccio montuoso situato all'estremità nord-est dell'isola di Tenerife. Con un'estensione di circa 14.500 ettari, abbraccia una parte importante dell'isola e attraversa i territori comunali di La Laguna, Santa Cruz de Tenerife e Tegueste.
Questa zona di Tenerife risente molto dell'aria umida che proviene dal mare; e queste montagne sono spesso coperte da nuvole o nebbie che ne oscurano il sole.
E' facile quindi trovare pioggia e vento, ma questo ha reso questa zona molto verde e ricca di fauna e di flora.
Diversamente dalla zona sud, calda e arida dove sono sono concentrati i più grandi resort turistici.
Questo itinerario, privo di difficoltà, merita di essere percorso non tanto, per il tratto nei canali (cè di meglio sull'isola), quanto per i panorami sulle montagne terrazzate di verde, e sulle enormi scogliere a picco sull'oceano. Da fare col bel tempo.
Una volta raggiunta la località costiera di Punta del Hidalgo, attraversare il paese e parcheggiare alla rotonda dove termina la strada (conviene parcheggiare non troppo in alto, perche sarebbero metri da ripercorrere in salita al ritorno).
Salire di circa 80 metri lungo la strada per svoltare a sinistra su una strada asfaltata che sale abbastanza ripida verso il quartiere alto. Alla nostra sinistra il “Barranco Seco” si abbassa sempre di più.
Lasciate alle spalle le ultime case, la strada continua a guadagnare quota senza sosta e presto diventa sentiero.
Al livello 320 m. Lasciare la segnaletica bianco-gialla del sentiero principale e girare a sinistra su un sentiero meno evidente e privo di segnaletica (attenzione a non perdere questa deviazione).
Da qui si può notare l’evidente inizio dei “Canales de Bejía”. Questa sezione non appartiene a nessun percorso approvato e non è consigliata a persone con molte vertigini (così dice il cartello).
Il percorso del canale non è difficile, ma è comunque esposto e un’ inciampo avrebbe conseguenze fatali.
Per circa un chilometro cammineremo seguendo lo stretto canale con tagli vertiginosi alla nostra sinistra. Si attraversano piccoli tunnel (nell’ultimo di essi è consigliabile portare una torcia o una lampada frontale, anche se non eccessivamente lunghi).
Dopo aver percorso i tratti più esposti ed emozionanti, ci avviciniamo alla testata del burrone e il terreno si fa più mansueto, perdendo verticalità.
Presto lasciamo il canale alle spalle dove il sentiero conduce ad un gradino roccioso facilmente superabile.
Raggiunta una strada asfaltata, va percorsa un pò prima di svoltare nuovamente a sinistra per salire tra piccoli terrazzamenti e appezzamenti coltivati dove alcuni locali lavorano il terreno.
Nella parte alta si trova un altro tratto di asfalto e poi una nuova deviazione a sinistra. Seguire i segni del sentiero principale (giallo e bianco) che attraversando una collina ci permette di scollinare verso il pendio dove si trova il paese di Batán de Abajo.
Il gruppo di case è “sospeso” sulla montagna e ha una bella vista sulla valle 700m.
Il sentiero prosegue lungo il ripido pendio fino a raggiungere una collina dove si vede una costruzione.
Da qui è possibile scendere lungo il Barranco del Rio, molto suggestivo, e anche qui lungo un sentiero che percorre un tratto di canale.
In questo caso, invece, continuiamo a scendere fino ad un secondo gruppo di case, chiamato Los Batanes. Abbiamo raggiunto il punto più basso della valle. Ora si lasciano le diramazioni a destra e a sinistra, per continuare diritto per sentiero in risalita sul lato opposto della valle. Il cartelli indicano “Chinamada” 600m.
Il sentiero sale tortuoso con bellissima vista sul sottostante Barranco del Rio.
Raggiunta Chinamada, posta sulla dorsale della scogliera, si continua verso il mare. Un cartello indica “giro panoramico”. Quindi si continua sul lato est della dorsale affacciandosi sul vertiginoso barranco opposto. Da qui inizia il tratto più fotogenico. Il sentiero segue tutta la dorsale in discesa verso il mare, con tratti sempre più dirupati, anche se il sentiero rimane ben marcato e battuto. Lungo la discesa ci sono un paio di punti panoramici con staccionata da cui si può ammirare l’abisso sottostante con la piccola spiaggia, e l’irta scogliera opposta. Le foto vengono particolarmente bene al pomeriggio/tramonto.
Una volta scesa tutta la scogliera, si arriva praticamente in una spiaggia di ciotoli con grotte, dove vivono abitualmente alcuni hippie.
Ora non resta che risalire fino alla piazza del paese da cui siamo partiti. e risalire un centinaio di metri fino alla macchina.