Note
Storico
La via parte a poca distanza dal letto del torrente, e vince in obliquo una specie di gengiva di rocce scure e po' sfasciate, per andare a prendere la base di un evidente e provocante spigolo d’angolo (L1). A questo punto, con arrampicata più diretta e roccia più solida (ma sempre da controllare) si raggiunge la sommità restando sempre a poca distanza dallo spigolo: prima a sx del suo filo, per fessure profonde ma un po' sporche e svase (L2); poi a dx, per guadagnare il fondo di un più netto e provvidenziale diedrino (L3).
La via è stata volutamente lasciata in condizioni alpinistiche, senza spit e tasselli meccanici. La S2, in particolare (quella sul pulpito a metà dello spigolo) è attrezzata per la calata su tre buoni chiodi, con fettuccia verde piatta (la stessa utilizzata per S1 e S3 attrezzate su alberi) anche per consentire l’agevole inserimento di moschettoni e proprio materiale di progressione.
Avvicinamento
La via è stata volutamente lasciata in condizioni alpinistiche, senza spit e tasselli meccanici. La S2, in particolare (quella sul pulpito a metà dello spigolo) è attrezzata per la calata su tre buoni chiodi, con fettuccia verde piatta (la stessa utilizzata per S1 e S3 attrezzate su alberi) anche per consentire l’agevole inserimento di moschettoni e proprio materiale di progressione.
Raggiunto il passo del Turchino, s’imbocca la panoramica strada che conduce oltre il passo del Faiallo, in valle Orba, fino all’abitato di Vara Superiore.
Scendendo in paese, si svolta quindi a sx, subito dopo un campo di bocce, per raggiungere la piazzetta della chiesa; da qui si continua sempre verso sx, e sempre in discesa, per circa 1,5 km., fino alla piccola e appartata borgata di case Ravugna (2/3 posti macchina in uno slargo a destra, dove occorre prestare attenzione per non intralciare i residenti; 40 min. circa dal casello autostradale di Masone).
Si prosegue quindi a piedi per una strada privata che piega verso sud. Dopo aver attraversato un piccolo corso d’acqua – e prima del cancello che chiude definitivamente la strada – si esce quindi a sx per sentiero segnalato (banda gialla) che aggira a monte una casa isolata.
Raggiunta la panoramica spalletta dalla quale si comincia a scorgere il fondo della gola, si comincia a scendere sul pendio sottostante al sentiero, puntando all’evidente e provocante spigolo “d’angolo” sull’opposta sponda che caratterizza il versante più settentrionale della “prima rocca” (ometti; soste con fettuccia verde piuttosto evidenti alla base e a metà dello spigolo). Giunti quasi al letto del torrente, si cambia quindi direzione per guadagnare una spiaggetta con comodo attraversamento; l’attacco è posto sotto una specie di “gengiva” di rocce scure e un po' sfasciate, all’estremità di una specie di rampetta che sale in obliquo da sx verso dx (20 min. circa di cammino da Case Ravugna; cordino blu incastrato all’attacco della via).
Descrizione
Scendendo in paese, si svolta quindi a sx, subito dopo un campo di bocce, per raggiungere la piazzetta della chiesa; da qui si continua sempre verso sx, e sempre in discesa, per circa 1,5 km., fino alla piccola e appartata borgata di case Ravugna (2/3 posti macchina in uno slargo a destra, dove occorre prestare attenzione per non intralciare i residenti; 40 min. circa dal casello autostradale di Masone).
Si prosegue quindi a piedi per una strada privata che piega verso sud. Dopo aver attraversato un piccolo corso d’acqua – e prima del cancello che chiude definitivamente la strada – si esce quindi a sx per sentiero segnalato (banda gialla) che aggira a monte una casa isolata.
Raggiunta la panoramica spalletta dalla quale si comincia a scorgere il fondo della gola, si comincia a scendere sul pendio sottostante al sentiero, puntando all’evidente e provocante spigolo “d’angolo” sull’opposta sponda che caratterizza il versante più settentrionale della “prima rocca” (ometti; soste con fettuccia verde piuttosto evidenti alla base e a metà dello spigolo). Giunti quasi al letto del torrente, si cambia quindi direzione per guadagnare una spiaggetta con comodo attraversamento; l’attacco è posto sotto una specie di “gengiva” di rocce scure e un po' sfasciate, all’estremità di una specie di rampetta che sale in obliquo da sx verso dx (20 min. circa di cammino da Case Ravugna; cordino blu incastrato all’attacco della via).
- L1 – 25m : Vinto lo zoccoletto della rampa obliqua con passo un po’ esterno, se ne guadagna l’attaccatura, e la si segue fino al bel muretto conclusivo, sopra il quale occorre cambiare direzione, per seguire un canale erboso che conduce direttamente alla base dello spigolo (dal II al III+ con due passi di IV; 7 ch.; sosta su albero di quercia con fettuccia verde e anello di calata).
- L2 – 20m :Si afferra subito il filo dello spigolo, che consente di ristabilirsi a sx su tecniche fessure verticali un po’ sporche e svase, che terminano su terrazzino erboso alla base di uno stretto diedrino (V- sostenuto; 4 ch.; possibilità di friend medio alla partenza, e ultimo passo da proteggere con friend piccolo in fessura orizzontale). Vinto il diedrino, una cornice erbosa verso sx consente di prendere un tetro e angusto caminetto, che poi conduce al comodo pulpito di sosta posto a metà dello spigolo, proprio sul suo filo (IV e III+; 4 ch.; sosta su 3 ch. con fettuccia verde e anello di calata).
- L3 – 20m : Si punta ora ad un netto diedrino con alberello alla sommità, la cui base si raggiunge con delicata traversata a dx del filo, su provvidenziale cornice (IV; 2 ch.; eventuale friend di grandi dimensioni per proteggere il primo passaggio). Dal diedrino si esce con singolo passo di elegante spaccata e atletico ristabilimento (V; 1 ch. con possibilità di successivo cordino su alberello e/o nut medio in uscita a dx). Si riparte quindi per linee interne, puntando ad una evidente fessura “fuori misura”, che prelude al solido ceppo di roverelle che prospera sulla sommità, dove termina anche la via “Fertobon” (un passo di IV molto scomodo con lo zaino; 1 ch. da allungare a sx della fessura sotto un tettino; sosta su albero con fettuccia verde e anello di calata).
Discesa:
- con una breve corda doppia sull’opposto versante, per poi traversare verso il fondo del disagevole canalone fra la prima e la seconda rocca (come per le altre vie del settore) oppure con tre corde doppie sulle soste della via.
12 e 19 settembre 2022 da Enrico Ferraro e Stefano Rellini
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