Dal Gilberti (raggiungibile in telecabina o in circa 2 ore da Sella Nevea) si sale ripidamente alla sella Bila Pec. Da qui il percorso rimane sotto i ghiaioni del versante nord del Canin e con vari saliscendi si raggiunge il bivacco Marussich alla sella Grubia. Risalito il pendio di roccette si scende ad una selletta da cui s’impenna il Picco di Carnizza.
Rimontando il lato settentrionale della frastagliata cresta, che a sud precipita vertiginosamente, si guadagna la base della parete rocciosa. Per una facile rampa si sale a destra sull’affilata cresta attrezzata con cavo e staffe (Ferrata Grasselli). Poi per gradoni più inclinati si raggiunge il crinale sommitale, lungo il quale, con difficoltà decrescenti si raggiunge la vetta del Picco di Carnizza.
Si prosegue sul filo di cresta con una breve discesa fino alla sella che divide il Picco di Carnizza dal monte Canin, per risalire, sul lato opposto, le pendici del Canin stesso fino alla cima, con facili passaggi di arrampicata. Si prende, quindi, a scendere lungo il sentiero che volge ad est fino al bivio con la via ferrata Julia.
Si inizia a scendere per questa incontrando subito le attrezzature di cavi, staffe e fittoni che accompagnano fino alla sua base su quello che resta del ghiacciaio del Canin.
Da qui lungo il sentiero si ritorna al rifugio Gilberti.