In un paesaggio arido, che frequentemente è associato a quelli lunari, si può trovare l’antico Faro, in parte sommerso dalla cenere.
La storia dell’eruzione del vulcano e delle sue conseguenze nella zona è illustrata da una piccola esposizione fotografica a Capelo.
Non vi sono segnalazioni, ma la traccia è intuitiva.
Dal parcheggio scendere fino al mare sulla strada. Da qui a destra parte una traccia che sale prima dolcemente, poi per ripido pendio di ceneri laviche. Si perviene a un piccolo piano e da qui si piega a sinistra, sempre seguendo la traccia.
Si raggiunge la zona più a sud, che si sta pian piano erodendo ad opera del mare, con spettacolari colori delle rocce.
Si ritorna indietro di un centinaio di metri e si prende la traccia a sinistra che sale su un promontorio che man mano si sta coprendo di vegetazione pioniera. Si raggiunge uno spuntone superando due lunghe spaccature da cui fuoriescono vapori caldi .
Qui i gabbiani volano bassi quasi sfiorandovi.
Si scende direttamente su tracce ricongiungendosi in basso al sentiero dell’andata.