Aperta negli anni 80 come via prevalentemente su fessure che percorreva la sezione centrale della parete, la via dei Carmagnolesi è stata oggetto di un profondo restyling nel 2016 ad opera di guide francesi, in seguito al quale la via ora si svolge soprattutto su placche e muri tecnici, con superamento di piccoli strapiombi e attraversamento del grande tetto, per poi proseguire con percorso ascendente verso destra sulle placconate sommitali. L'ingaggio -già elevato nella versione originale- è stato mantenuto alto attraverso una chiodatura molto distanziata sulle placche (fino a 6-7 m). I passi sui tetti sono tutti ottimamente protetti.
Via chiodata a spit inox (Fixe). Soste a spit da collegare, tutte attrezzate con due anelli per le calate in doppia.
Necessari 12 rinvii. Non indispensabili protezioni mobili. Calate possibili sulla via (con qualche difficoltà le prime calate visto il tracciato in traverso della via).
La via attacca una decina di metri a destra della Angelo Gaido.
Avvicinamento
Dal paese di Castello, prendere a destra il sentiero che porta al rifugio Vallanta. A quota 2170 m attraversare il torrente all'altezza delle rovine del Gias della Balma (1h 30 min). Risalire senza percorso obbligato i pendii erbosi e la pietraia sottostanti la grande parete (circa 20 min), puntando al grande diedro-couloir posto sul margine destro della parete, fino a reperire una via attrezzata a spit (Michelin), che in tre facili tiri (5b, 4c, 3a) risale lo zoccolo roccioso fino alla larga cengia mediana da cui attacca la via. In alternativa, risalire lo zoccolo tramite uno dei vari canalini che lo solcano (passi di II).
Descrizione
L1: piccolo sperone, poi placca tecnica e strapiombino con ampia fessura (6a, 45 m)
L2: placca con passi di aderenza, piccolo tetto, placca (6a+, 45 m)
L3: placca, passo atletico, poi muro (6a, 45 m)
L4: tetto, scala ascendente verso sinistra, altro tetto (5c+, 45 m)
L5: placca abbattuta e risalti (5a, 35 m)
L6: tettino con uscita difficile (6b o 5c/A0), passo di aderenza su placca scivolosa (6a), diedro con bel ristabilimento in uscita dal tetto (25 m)
L7: trascurare gli spit colorati di blu posti sopra la sosta (della via della Fessura obliqua proveniente dal basso da destra) e seguire la linea di spit distanziati in traverso ascendente verso destra con passi delicati di aderenza (6a+, 25 m)
L8: muro e placca (5b, 35 m)
L9: muro, strapiombo e placca fessurata fino alla sosta finale (6a, 45 m). Di qui possibilità di risalire per una ventina di metri fino alla sommità della parete con percorso non obbligato (III)
Storico
Apritori Giuseppe "Peppo" Sandri, Valter ed Ernesto Galizio, il 19/9/1982. Richiodata a spit dai fratelli Vallot nel 2016.
- Bibliografia:
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Vallot G. - Pusnel S. - Vallot E., Escalades en Queyras Pays du Viso, Visotopo 2016
Ultima revisione 04/08/2018
Autori:
popeantonio