La cima è costituita dal dente più alto ed è in posizione abbastanza centrale al di sopra dell'abitato di Vasario, è chiamata Punta Caramia (Casa del rame), zona nota per le passate attività estrattive (vedere escursione alle miniere).
Quotata 1450 m. solo sulla Carta dei sentieri n 15 Escursionista & Monti. Eclissata da più famose mete escursionistiche, alpinistiche e siti di arrampicata della Valle dell'Orco, la salita a questi rilievi poco o nulla frequentati è riservata agli amanti del genere.
Utili friends da 0.5 a 3, cordini e fettucce, 8 rinvii.
Punta Caramia per il canale ovest
Si transita oltre la Chiesa di San Rocco e si oltrepassa il ponte sotto il quale scorre il rio delle Bumbe, si risale tra le case e si va ad attraversare il borgo fino a quando ci si trova davanti a un cartello con la scritta Vernai, si sale a destra passando davanti a due fontanelle e a fianco di un acquedotto (qui il sentiero è un po’ sporco poi entra nel bosco e si fa più evidente, segnato da tacche rosso bianche).
Oltrepassata la prima baita che si raggiunge dopo pochi minuti, abbandonare il sentiero e risalire nel bosco costeggiando un pietraia (ometto e scritte su pietra). Portarsi alla base del dente centrale ove presente una specie di cavità (balma-grotta), mantenendo sempre la sinistra ed aggirando la placche lisce e scure e gli speroni secondari che si incontrano man mano che si sale.
La base dei denti e è raggiungibile anche dalla bocchetta del vallone dell’alpe Verne (sia da Ceresa che da Vasario) e costeggiando o scalando in parte le rocce che compongono la dorsale di confine Sparone – Ribordone e aggirando alla base i 2 rilievi ovest (vedere relazioni escursioni stessa cima).
Il canale ad ovest del blocco più alto è lungo circa 60 m, piega leggermente a sinistra, risolvibile con un solo tiro o 2 tiri da 30 m. Si sale per alcuni tratti su placca appoggiata (III^+) e per il resto su teppe erbose, arbusti e pietre instabili.
Giunti alla bocchetta ad ovest della cima, si risale per pochi minuti il pendio boscoso verso destra a nord del rilievo e si giunge all’ometto di vetta.
Discesa:
per comodo sentiero con segnavia b/r dalla bocchetta di Caramia che si raggiunge percorrendo la facile dorsale verso nord (vedi relazione escursionistica), oppure il canale tra i 2 rilievi ovest, nettamente più laboriosa e richiede almeno un paio di calate in doppia per il superamento di alcuni salti.
Dente della Verne, cresta sud
E’ la linea più interessante finora esplorata in mezzo a questa desolazione. Per l’attacco salire dritti nel bosco a lato della chiesetta su bosco inizialmente agevole che poi diventa impervio e ripido puntando al rilievo che è quello a sinistra del canalone più stretto. Qualche ometto e segno di pennarello sulle pietre, utile traccia gps. Oppure puntare all’alpe Verne dopo aver percorso per 10 minuti la mulattiera adiacente il rio Ceresa, quella che porta alla pozza di Gisulai e poi alle miniere, salendo quindi nel bosco tra balze e muri a secco e scendere e risalire leggermente contornando gli speroni alla base del Dente.
- L1: Fix alla base e freccia. Salire verso sinistra per esile cengia un po’ sporca poi verticalmente per grandi buchi, 2 fix. Poi un breve tratto poco appigliato con 3 fix ravvicinati. Si arriva a grossi buchi e si traversa a sinistra per pochi metri, possibile fettuccia su spuntone, un fix e poi si abbatte, qualche metro di placca lichenata passando in mezzo a 2 arbusti e si è in sosta sulla destra, una fix e un golfaro con possibilità di integrare (in apertura era stati usati 2 friend). 4c e forse un passo di V.
- L2: da qui la cresta è percorribile a piacere secondo le proprie forze, o attaccando dritto per dritto sul filo o semplificando per cenge e teppe erbose fino ad una bella placca appoggiata con piccola fessura per eventuale friend piccolo e poi sosta su castagno basso con vari tronchi. 4a.
- L3: Proseguire fino a sosta su quercia su particolari concrezioni, buchi e svasi un po’ in traverso risalendo un breve risalto e poi sosta su quercia. 4a.
- L4: Facile placca lavorata, cespuglio, filo di cresta verso la base del grosso blocco roccioso che punta verso ovest (anti cima), un po’ wild, sosta su 2 golfari. III+.
- L5: Breve tiro di trasferimento su cengia erbosa a nord oppure cavalcando alla meglio il blocco che sembra l’anticima (non protetto a sud), un chiodo tradizionale un po’ alto lato nord. Sosta su alberi alla base del tiro successivo.
- L6: Boschina e poi placca fessurata, possibile integrare con friend medio o cordino su alberello. Si giunge in cima al rilevo da cui si osservano i denti di Caramia, il Vallone del rio Ceresa e la borgata omonima. IV-.
Discesa:
presente cordino alla base di albero con anello, un po’ nascosta, 30 m, tenersi leggermente a destra verso la bocchetta. Possibile scendere nel canale principale più agevole verso nord oppure verso sud, canale stretto e nettamente più ripido. Oppure proseguire per concatenare il dente occidentale oppure verso gli altri denti ove erano state aperte vie degli anni ’80 ma di cui non sono note le attuali condizioni.
Dente della Verne da ovest
Salita con attacco da ovest a 50 metri dalla baita a destra della parete strapiombante. Scritta D V ed ometto. E’ la prima linea che abbiamo provato e nella stagione invernale può soffrire di tratti umidi. Viceversa nella stagione estiva è immersa nella vegetazione. Non presenta protezioni in loco a parte la calata dalla cima comune alle altre salite.
- L1: III- sosta su albero (come quasi tutte le altre), friend medi.
- L2: Passo chiave di IV+ a destra di grande clessidra, proteggibile poi con friend piccoli e medi, esposto.
- L3: Facile placca lavorata a vaschette e clessidre ma con tratti muschiati.
Trasferimento nel bosco per 50 m lineari. - L4: attaccare canalino a destra, spesso umido ma facile da proteggere con vari friend e cordini ed uscire a sinistra su placca lavorata III+. Da qui è in comune con la precedente.
- L5: Boschina e poi placca fessurata, possibile integrare con friend medio o cordino su alberello. Si giunge in cima al rilevo da cui si osservano i denti di Caramia, il Vallone del rio Ceresa e la borgata omonima. IV-.
Discesa:
come per la precedente doppia e poi canalone a nord.
Dente Occidentale di Caramia
E’ il primo da sinistra. Evidenti formazioni rocciose che incombono sulla Frazione di Vasario (Sparone). E’ quello con meno vegetazione e la sua forma appare da certe angolazioni particolarmente slanciata ma presenta un lato debole sul versante ovest sud-ovest.
Da Ceresa imboccare la mulattiera per le miniere, staccarsi dopo una decina di minuti e salire all’alpe Verne, pendio ripido nel bosco e sporadici ometti e bolli rossi. Da Verne continuare nel comodo canalone fino al suo termine, in una bocchetta che guarda su Vasario. Puntare verso il Dente Occidentale (sinistra) percorrendo per 15-20 minuti una comoda cresta F+/PD percorribile in conserva o anche slegati, anche con gli scarponi. Portarsi quindi alla base delle placche seguendo sempre sporadici bolli rossi. Quando la pendenza aumenta, meglio procedere per tiri. Soste su alberi, non attrezzate, tranne quella in cima.
- L1: Comode placche lavorate, III+, IV nella parte centrale. 6 fix, sosta su betulla. Eventuale friend medio piccolo all’inizio. Tiro di oltre 50 m.
- L2: Breve trasferimento dalla prima alla seconda betulla, verso sinistra. Presente erba e con le scarpette è meglio procedere in conserva o con breve tiro.
- L3: Breve dietro in dulfer, eventuale friend medio grande. Scavalcare lo spigolo o seguirlo per alcuni metri e risalire la comoda placca e raggiungere la sommità del rilievo, possibile integrare con friend medio piccolo ma le difficoltà sono basse II+, III. Sosta con 2 fix collegati da cordino e maglia rapida.
- L4: Proseguire lungo la cresta verso Nord, breve tratto in discesa, arbusti. Tratto da farsi anche in conserva, utile qualche cordino.
Discesa:
Seguendo i bolli rossi si giunge in prossimità della Punta Caramia, dopo essere passati da vari colletti tra i denti occidentale e centrale. Da qui con alcuni saliscendi raggiungere la bocchetta Caramia e come da itinerari escursionistici, scendere a Vasario oppure a Ceresa. Le 2 borgate sono collegate da comodo sentiero. I sentieri di discesa talvolta sono ostici e ricoperti da abbondanti foglie.