Noto con piacere a distanza di un anno dalla mia gita su questa montagna, che anche un altro, almeno fra coloro che scrivono su questo sito, ha ricalcato lo stesso tragitto. IL suo nome possono leggerlo tutti. Io personalmente non lo conosco, ma cio’ che ho apprezzato in questa persona almeno sulla base di quanto e’ riportato nei suoi scritti, e’ la sua naturale predisposizione a saper ascoltare e osservare il mondo della natura. A me ad esempio non e’ mai capitato di udire cantare il gallo forcello, ne osservare aquile in volo, giusto il fuggire all’impazzata di un branco di camosci da dentro una baita a Sherpia di sopra al mio sopraggiungere. Per quale ragione poi si erano ammassati la dentro, non e’ dato di sapere. Non ero documentato neanche sul fatto che in questo luogo esistesse una valle dei Principi, di cui Blin fa cenno nella sua relazione. Pero’ ricordo che nel tratto finale ho dovuto armarmi di piccozza e ramponi, per superare la rampa in piu’ punti foderata di ghiaccio, e avere ragione della vetta.