- Accesso stradale
- Ampio parcheggio al Serrù.
Mi ero sempre chiesto come mai una cima così frequentata in versione scialpinistica fosse così ignorata durante la stagione estiva, e ora penso di avere le risposte.
Più che una gita alpinistica si tratta infatti di un vero e proprio calvario, tutt’altro che banale per i seguenti motivi:
1) il dislivello complessivo è ben oltre i 1100 metri indicati dalla relazione (a fine gita il mio GPS segnava circa 1300 mt contando i vari sali e scendi).
2) Solo il primissimo tratto è su traccia visibile, dopodiché per circa 350/400 metri (fino all’attacco dell ghiacciaio) si sale praticamente ravanando a caso su pietraia, con tratti anche ripidi.
3) Il ghiacciaio, soprattutto in questa stagione, non è da sottovalutare (necessari i ramponi, utile legarsi, soprattutto nella parte alta dove ci sono un paio di grandi crepacci non immediatamente visibili).
In ogni caso, se la si affronta con il giusto spirito e la giusta dose attenzione, è una gita che regala grandi soddisfazioni. Soprattutto in giornate senza una nuvola come oggi.