L’anello permette di visitare alcune frazioni ancora ben tenute e in parte abitate (avendo cura di rispettare le proprietà private e i residenti delle frazioni e le loro esigenze di quiet).
Il punto di maggior interesse sono però i Castei d'le Rive, particolari fenomeni di erosione che presentano un “corpo” di terra sormontato da un “cappello” roccioso; questi massi sono di varie dimensioni. Vengono così chiamati dai valligiani perché sembrano erigersi come castelli imponenti, alcuni sono alti oltre i 10 metri, vengono nominati come “pere a ciapel” (pietre con il cappello) o come “pilon ‘dl masca” (torre della strega). Nelle Valli di Lanzo si trovano solo in Val Grande nel Vallone del Rio Paglia, ma queste particolari sculture naturali si trovano anche a Villar San Costanzo vicino a Dronero, in provincia di Cuneo, noti come “ciciu ‘d pera” oppure in Francia “les dames coiffèes”(le signore con la cuffia) nonché di particolare interesse in Turchia nella Cappadocia detti “camini delle fate”. Si tratta di strutture plasmate nel corso di millenni, frutto del lento lavoro di erosione del vento e dell’acqua. Il processo di formazione è molto lungo e può avvenire solo in particolari condizioni, quando si ha un caratteristico tipo di terreno. Il masso superiore che forma il cappello, di questi originali “funghi di pietra” è di roccia compatta e resiste agli agenti atmosferici riparando il terreno sottostante dal dilavamento. Questo terreno è formato principalmente da sabbia e ghiaia compattatasi nei millenni ma è poco resistente all’azione dell’acqua e la notevole infiltrazione del terreno agevola la formazione, lenta ma costante dei “Castei d'le Rive”.
Informazioni tratte dal sito del CAI di Lanzo
Imboccare la strada per Vonzo. Dopo una decina di metri si trova sulla destra un cartello con indicazione “Vonzo e Castei dle Rive”.
Salire da qui nel bosco su belle pendenze . Giunti ad un bivio, lasciare il sentiero a sinistra che sale direttamente a Vonzo e imboccare quello a destra che prosegue in traverso verso est. Si continua nel bosco fino ad incontrare il primo “castel”. Poco dopo , salendo, se ne incontrano altri, di cui alcuni ancora in formazione. L’ultimo è particolarmente interessante in quando la esile struttura sostiene un grosso masso. Proseguendo si arriva ad una zona di antichi terrazzamenti e, sulla destra, al vecchio mulino Gagliardi, in cui si trova ancora una macina e parte della struttura che era azionata dall’acqua. Volgendo poi a sinistra sulla larga mulattiera si perviene alla parte bassa di Vonzo, composta di case ben ristrutturate. Volgendo a destra si sale alla parte alta e alla chiesa dedicata a San Bernardo. Da qui si imbocca la strada asfaltata che scende e la si segue per pochi metri, incontrando poi sulla destra il cartello con l’indicazione Chiappili. Si sale nel bellissimo bosco di grandi faggi e con salita regolare si perviene dopo poco alla sterrata che sale da Vonzo. La si segue per un solo tornante, svoltando poi a sinistra su un’altra sterrata che in poco raggiunge la bella frazione di Chiappili , quasi tutta ben ristrutturata.
In corrispondenza della chiesetta, dedicata a San Vito, scendere sul sentiero segnato che si inoltra di nuovo nella faggeta con alcuni esemplari secolari. Si raggiunge la minuscola frazione Casette e da qui si imboccare il sentiero boschivo per Candiela indicato dalle frecce (non la strada inerbita in quanto proprietà privata).
Da qui si può tagliare qualche tornante oppure seguire comodamente la strada che conduce velocemente, tenendo sempre la sinistra, al bivio in cui si è lasciato il mezzo.
- Cartografia:
- Fraternali n° 8