Bellissima via in un ambiente grandioso e solitario. A parte alcune piccole eccezioni sullo zoccolo basale (uscite erbose di L1 ed L4), i tiri sono tutti bellissimi.
Sulle placche dei primi 4 tiri la chiodatura è veramente essenziale e non ammette voli. I tiri di 45-50 metri sono dei bei “viaggi” in cui, anche con i dovuti accorgimenti, è quasi impossibile non incorrere nel fastidioso attrito delle corde.
Il passaggio più ostico della via è, a mio avviso, l’uscita dal diedro triangolare chiuso di L10 (primo spit del tiro): l’eventuale azzeramento aiuta a raggiungere le prese buone dello spigolo, ma da qui lo spigolo va doppiato con decisione e con un discreto margine di energie, dato che bisogna poi piazzare un friend per proteggersi e per evitare che il 2° di cordata abbia la corda tutta a Sx quando si trova sul passo chiave (doppiato lo spigolo bisogna infatti alzarsi per qualche metro e poi traversare decisamente a Sx, verso lo spit blu).
Nella fessura di L9 è presente una lama instabile che si muove vistosamente: fare attenzione a non tirarla, temo possa uscire con discreta facilità!
Purtroppo non abbiamo avuto modo di percorrere la fessura finale di L12, il temporale ci ha richiamati all’ordine appena prima: fortunatamente si è limitato a rinfrescare la nostra discesa con una grandine intermittente (nonché dissetante, stando alla relazione del socio), ma poi ci ha concesso un tranquillo e asciutto rientro su sentiero.
Un ringraziamento a Michele per l’ennesima bella gita di stagione e per essersi accollato i tiri pari, percorrendoli tutti a vista.