Abbiamo salito questa bella via concatenandola alla variante Savio del Diedro Calcagno e ne è risultato un itinerario molto logico e divertente.
Il “Giglio” è un pò più impegnativo e meno “proteggibile” delle vicine Balzola, Rinaudo… ma ci sono comunque buone possibilità, sia lungo i tiri che per allestire le soste.
La roccia si è rivelata migliore delle aspettative: esclusa qualche lama e scaglia non proprio solidissime, sullo strapiombo del tiro chiave, mi è sembrata generalmente buona.
Come materiale consiglio una serie di friend (camalot fino al n°2)ed una serie di stopper.
Il martello direi che si può lasciare a casa… Del resto è nata come via “clean”!
Per quanto riguarda la variante Savio, consiglio a chi intendesse farla di sostare appena sotto lo strapiombo finale,
dove è presente la sosta originale a chiodi o se ne può allestire una a friend.
Il tiro è piuttosto atletico, la roccia è abbastanza buona e con friend dallo 0,3 all’1 direi che si può far a meno di rinviare i chiodi (che comunque non sembrano in cattivo stato).