Avvicinamento in macchina: parcheggiare se possibile al grange collet, si risparmia molta salita.
Attacco dal Col Greguri, descritto bene dalla relazione.
L1: Salire la placca ma rimanendo vicino lo sperone, si incontrano un paio di split.
L2: Arrivati al masso con spit e cordone, rimontarlo da dietro, su una roccia a destra pochi metri sotto c’e uno spit. Proseguire ancora in traverso su leggero sentiero che attraversa la cengia, si incontrano ancora due spit e poi la sosta (molto comoda)
L3: Procedere in diagonale nel canalino, alla fine di questo, mirare alla base dell’ultimo canale che porta in cresta (non farsi attrarre dai canali prima).
L4: Inizia il divertimento. Dopo tre tiri molto discontinui si arrampica di più. Si prosegue nel canale, fino ad arrivare ad un estetico camino da affrontare in spaccata. Bellissimo! Può impressionare dato il vuoto sotto il sedere, ma é ricco dicco di prese e ben protetto, 2 spit e 1 chiodo. Sosta poco sopra a sinistra.
L5: Mal di pancia. Bellissimo tiro in cresta, pochi chiodi ma tanti speroni e fessure proteggibili. Veramente molto aereo ed esposto. Impagabile.
Attenzione ai sassi instabili nell’ultima parte. Allungare le protezioni molto bene data la lunghezza del tiro (50 metri).
Dettaglio sulla parte conclusiva: aggirare a destra un cumulo di grossi massi a lama, la sosta rimane poco dopo su di un comodo e largo terrazzino (1 chiodo ed 1 spit).
L6: Ciliegina sulla torta. Partenza non banale ma spit evidente sopra la sosta. Placca con belle lame, molto esposta ma ben proteggibile (Utili friend medio piccoli).
Si arriva fino al terrazzo di vetta, pullula di soste ma é difficile comunicare coi compagni di cordata. Si puó arrivare direttamente in vetta e sostare sulla croce oppure si può far sosta sul terrazzo.
Svariate opportunitá di discesa.
Noi siamo scesi dal diedro della King line per poi ricongiungerci con la normale e poi la via dei pupazzi. La sosta per la prima calata rimane a nord pochi metri sotto la vetta.
Prima calata: 35 metri, sosta un po’ scomoda sulla destra.
Seconda calata: 35 metri, si trovano due soste sulla sinistra.
Terza calata: 60 metri, si scende verso la cengia nell’evidente canale, arrivati in cengia si trova una sosta con cordone marrone. Noi abbiamo continuato la calata in traverso una decina di metri metri verso il col Greguri, trovando una sosta nuova di zecca un paio di metri sotto. Attenzione che le corde si incastrano moltissimo durante questa calata.
Quarta calata: dritti fino a terra, 60 metri.
Primi tre tiri discontinui ma gli ultimi 3 ripagano tutto. Via in stampo alpinistico, da proteggere. Questo risulta semplice sopratutto con cordini e fettucce ma risultano utili anche dadi e friends.
Lunga ma super consigliata, una vera bomba.