Una montagna e due ferrate che dovranno essere condivise con un gran numero di persone…ma si potrebbe ovviare al notevole affollamento scegliendo di andarci a metà o a fine settembre, quando ormai i più tanti sono già rientrati dalle ferie e sono tornati a casa. E’ una grande montagna, e comunque merita ampiamente di essere salita.
L’avvicinamento si svolge in uno dei valloni più frequentati di tutte le Dolomiti…il Vallone del Vajolet. In questa relazione viene proposta la traversata del Catinaccio, con salita lungo la via ferrata Ovest e la discesa per la via ferrata del versante Est.
Sono entrambe poco difficili e ben attrezzate, percorribili anche da chi ha poca dimestichezza con la roccia…però con la roccia bagnata oppure in presenza di ghiaccio naturalmente il percorso diventa nettamente più impegnativo e non va assolutamente sottovalutato.
Nel tratto finale della cresta non ci sono attrezzature fisse e cavi, ma il terreno non è difficile e si arriva in vetta senza particolari difficoltà. Come punti d’appoggio per compiere questa bella gita ci sono due Rifugi, il Rifugio Vajolet e il Rifugio Passo Principe, e in discesa eventualmente si può fare riferimento anche al Rifugio Antermoia.
Tenete presente che questi rifugi sono quasi sempre molto affollati e la prenotazione è quasi obbligatoria per trovare posto. Il contesto ambientale, i paesaggi e la bellezza di questa montagna rendono decisamente consigliabile questo itinerario.
Non dimenticatevi a casa il set da ferrata e il casco...raccomandazione banale direte…ma di sprovveduti in giro su questa montagna spesso ce ne sono anche troppi ! Ed è meglio salire con rispetto e prudenza..!
Dalla conca della Gardeccia (rifugi e alberghetti) raggiungibile nel periodo estivo solo con servizio di bus navetta dalla Valle di Fassa, si inizia a salire su un comodo e ampio sentiero (con segnavia 546) che risale verso sinistra la parte iniziale del Vallone del Vajolet. Si prende quota, e dopo alcuni tornanti si passa nei pressi di uno spalto roccioso noto come le “Porte Neigre” e si raggiunge la conca dove sono situati i Rifugi Vajolet e Preuss m. 2243. (ore 1,00 dalla Gardeccia).
Dai rifugi si prosegue la salita nel Vallone del Vajolet, il sentiero sale sulla parte sinistra del vallone, passando alla base delle splendide Torri Settentrionali del Vajolet, per poi proseguire verso destra, in direzione del visibile Passo Principe e del Rifugio omonimo (ore 1,15 / 1,30 dal Rifugio Vajolet).
L’attacco della ferrata si trova pochi metri a monte del rifugio sulla destra, si inizia a seguire una evidente cengia obliqua che taglia in diagonale la montagna.
Dopo la cengia iniziale, si deve superare un camino-canale di rocce rotte e friabili, superato il camino, si raggiunge il passaggio forse più divertente dell’intera ferrata, una cengia piuttosto esposta che, con alcuni saliscendi e successivamente una scaletta, porta ad una forcella dalla quale è possibile ammirare un panorama davvero notevole (se siamo fortunati e la visibilità è buona).
Da questo punto il percorso diviene più facile e meno esposto, volendo la salita si potrebbe fare in libera con piacevole e sicura arrampicata su roccia buona. Comunque sia Il cavo metallico è sempre presente. Si sale un tratto verticale, mettendo piede sulla cresta finale che, con un ampio semicerchio conduce alla vetta del Catinaccio d’Antermoia, sormontato da una grande croce metallica. (ore 1,30 / 2,00 dal Rifugio Passo principe alla cima).
Il tratto finale di cresta non è assicurato dal cavo metallico, ma il terreno non è mai difficile, solo un pochino esposto. Panorama superbo che spazia a 360° su quasi tutte le Dolomiti.
Solo per l’immensità del panorama che si può ammirare dalla cima…vale la pena di salirci !
La discesa si svolge sul versante orientale, percorso da un’altra bella via ferrata. Si scende lungo la cresta (con attenzione…il percorso è facile ma esposto !) fino a raggiungere l’inizio del cavo metallico e della via ferrata.
Si segue la ferrata, che raggiunge l’inizio di una cengia che taglia in diagonale la parete NE della nostra montagna. Si percorre la cengia, e poi si scendono alcune balze e salti rocciosi, i tratti più esposti e impegnativi sono attrezzati con due scalette. Si raggiunge l’avancorpo della parete e quindi il ghiaione sottostante.
Si segue ora in salita il sentiero segnalato (indicazioni e paletti indicatori) che sale per ghiaie sulla destra, in vista del Passo d’Antermoia m. 2770.
Dal passo ci si riporta nel sottostante Vallone del Vajolet, seguendo il sentiero segnalato (segnavia n. 584) che costeggiando la base della parete Ovest del Catinaccio d’Antermoia ci riporta al Passo Principe. E da qui non rimane che seguire lo stesso itinerario già percorso in salita, fino a raggiungere la conca della Gardeccia. (dalla vetta alla conca della Gardeccia prevedere circa 4 ore).
- Cartografia:
- Carta Tabacco - foglio 06 Val di Fassa - 1:25000
- Bibliografia:
- Hùsler:Guida alle Ferrate Dolomiti e Brenta