L'ingaggio che accettarono in placca i primi salitori resta un ottimo banco di prova per gli aspiranti placchisti.
Materiale: per star tranquilli portatevi doppi friend 0.3 e 0.4, uno 0.1, uno 0.2, un 0.5 e qualche nut medio. Magari un 0.75 e se proprio volte un 2, e divertitevi, in fondo, di vie così non ce ne sono poi tante ;).
L1 Si attacca quindi nel diedrino con giovane pianta di “Nuvole d’Argento” e si traversa progressivamente verso sx per la via più logica, incrociando 2 linee a spit e incontrando 3-4 punti dove proteggersi a friend; si punta alle due soste a spit a dx del diedro ad arco. Quella di dx ha spit migliori ma è un po’ più scomoda per il tiro successivo, quella di sx è comunque rinforzabile con friend. Non abbiamo riscontrato il passo di VII- di cui parla Gogna, che probabilmente si era tenuto più basso(abbastanza illogico), difficoltà attorno a IV.
L2 è bellissimo, si parte con un facile traverso su placca e si attacca il bel diedro: era già scalabile prima, in quanto i buchi dove mettere le dita ed i friend erano già puliti, ma ora è stato completamente spazzolato dal muschio ed è uno spettacolo. Il ribaltamento in placca è piuttosto semplice e ben proteggibile con un friend 0.4 BD, attenzione ad una presa delicata in cima all’arco. I 3-4 mt successivi, in placca, non sono proteggibili ma rasentano il V/VI grado. Sosta su placchette un po’ossidate, ma i tasselli sono decenti, sostituito cordone e aggiunto maillon.
L3 da qui la richiodatura puntava direttamente al diedro sovrastante la sosta, placca di V sprotetta. Altrimenti, tramite il percorso originale, si segue il gradino erboso verso sx per poi risalire un diedro molto appoggiato verso dx e si raggiunge il diedro rossastro di cui prima. Qui la roccia è stupenda e ben proteggibile, con friend 0.5 e 0.4 e forse anche con un 0.75. L’arrampicata è elegante, ci si porta a sx sul bordo del tettino, ma poi non ci si può proteggere fino in sosta. E’ presente un run-out leggermente più lungo del precedente, con un passo di aderenza verso la fine da non sottovalutare. Credo che un 5C-6A si possa dare serenamente.
L4 per puro piacere, abbiamo scalato ancora il tiro successivo, ricavando qualche buco dove proteggersi nelle belle fessure che segnano la placca successiva, ben appoggiata e ora spazzolata. Qui si può utilizzare anche un friend n.2, tuttavia le difficoltà sono molto contenute e forse non giustificano il portarselo su. Il resto della parete è meno omogeneo e più inclinato, volendo si può comunque proseguire ancora per diversi piacevoli tiri.
In calata abbiamo dato uno sguardo e dato una ripulita anche alla variante diretta all’arco, chiodata da Baima e parzialmente schiodata da Adriano. Dopo lo spit con catena, quello dello scandalo, ci si può ora proteggere con un buon nut medio ed un friend, poi si punta verso dx ad uno spuntocino, anche qui ci si può proteggere con un micro friend e/o un nut piccolo, poi ci si sposta a sx nel diedro.
Fu spittata integralmente da Bruno Baima nel mezzo degli anni '90.
Oggi nuovamente clean.