Dall’albergo si sale lungo le piste dismesse fino alla strada forestale spesso battuta ad anello di fondo.
La si segue per breve tratto verso ds (N) poi s’imbocca a sn che sale in bosco il sentiero segn. CAI 54. Sempre ignorando la strada forestale, ci si rientra al limitare della vegetazione nei pressi del rifugio Cella (chiuso).
Si traversano da ds a sn gli ampi e dolci pendii sottostanti il Monte Le Forbici per giungere alla Bocca di Massa (m. 1816). Per cresta si sale l’anticima del Cella e dopo una breve contropendenza si raggiunge la vetta, sempre sci ai piedi.
Si può discendere per la via di salita (sbizzarrendosi nei boschi fino al casone) oppure proseguire verso il Vecchio e il Prado.
Si può anche discendere gli invitanti paginoni Nord fino al limitare del bosco (da dove si può rientrare con un traverso alla Bocca di Massa) e proseguire tenendosi verso sinistra per aggirare il Riaccio di Frova, trovando poi dei meravigliosi boschi di alto fusto in dir. NE. Raggiunta la strada forestale Passo Forbici – Abetina Reale, si può proseguire in direzione Civago (NE) sempre per ampi boschi fino al torrente Dolo.
Rimesse le pelli, si può tornare al Passo Forbici e per forestale scendere al Casone, oppure risalire per sentiero lungo il Fovra uscendo dal bosco sulle pendici Nord del Cella e Vecchio. Con un lungo traverso si ritorna alla Bocca di Massa e al Monte Le Forbici, per discendere infine al Casone.
Arrivando al Dolo il dislivello complessivo in salita è superiore a 1200 metri
- Cartografia:
- Fabbri-Montorsi, 2003, Scialpinismo in Appennino, n. 31
- Bibliografia:
- Fabbri-Montorsi, 2003, Scialpinismo in Appennino, n. 31